Martin Jay sul Qatar-gate: "Sciogliere questo Parlamento fittizio"

Martin Jay sul Qatar-gate: "Sciogliere questo Parlamento fittizio"

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In quel di Bruxelles in questi giorni convulsi tiene banco il cosiddetto Qatar gate. L’esperto giornalista britannico Martin Jay affronta la questione su Strategic Culture evidenziando che “l’arresto di un'europarlamentare socialista greca, sospettata di frode, batte qualsiasi record anche per l'assemblea più inefficiente del mondo”.

Jay si riferisce all’arresto della vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili. “L'ultima rivelazione sulla corruzione ha coinvolto Eva Kaili, 44 anni, greca, ex conduttrice di notiziari televisivi, che è stata sospesa dal suo partito in Grecia e dal gruppo paneuropeo dei Socialisti e Democratici dell'Assemblea dell'UE dopo che la polizia belga ha effettuato 16 raid in tutta Bruxelles nell'ambito di un'indagine sulla corruzione e sul riciclaggio di denaro al Parlamento.

Quattro persone sono state arrestate per essere interrogate e gli investigatori hanno recuperato circa 600.000 euro in contanti e sequestrato attrezzature informatiche e telefoni cellulari”. 

Poi aggiunge che questa indagine dovrebbe far sollevare qualche dubbio anche “tra gli eurofili irriducibili, poiché rompe una serie di precedenti per gli eurodeputati corrotti”. 

Perché “le indagini sulla corruzione sono sempre motivate politicamente a Bruxelles.

Quasi certamente l'arresto di Kaili è dovuto a una soffiata dei conservatori/cristiani democratici del Parlamento europeo, che erano venuti a conoscenza di ciò che stava facendo.

Ma prendere soldi da (probabilmente) il Qatar per influenzare il voto in aula porta la corruzione a Bruxelles a un livello completamente nuovo. Ed era solo questione di tempo prima che accadesse.

Per capire davvero come funziona il Parlamento europeo, bisogna comprendere il potere enorme della lobby, i suoi fondi illimitati e chi o cosa serve al Parlamento Europeo”.

Quindi per il giornalista britannico questi arresti sgombrano definitivamente il campo dall’equivoco che il Parlamento Europeo sia in qualche modo espressione dei popoli dell’Unione o agisca nei loro interessi. “La maggior parte degli eurodeputati, e certamente quelli che hanno svolto un solo mandato, sanno fin troppo bene di essere lì solo come un oggetto teatrale per promuovere l'UE come un organismo democratico. La verità, tuttavia, è che l'UE è fondamentalmente non democratica”, quindi diventa un luogo dove riciclare politici “falliti e senza speranza”.

All’interno dell’Unione Europea sono “le multinazionali, l'unico gruppo che ha i soldi per finanziare la maggior parte delle attività. Attività che fanno parte del teatro che giustifica i miliardi sprecati per avere due parlamenti europei”. 

Dove entra in scena Eva Kaili? Secondo Martin Jay “i potenti gruppi di pressione e le loro attività hanno attirato organizzazioni come i qatarini, che hanno valigie di denaro da lanciare a chiunque a Bruxelles sia disposto ad apportare modifiche ai progetti di legge. Per la maggior parte dei gruppi di pressione, la parte più difficile del loro lavoro non è trovare un deputato piegato. È trovare un modo per dare loro la valigia di contanti senza temere che la transazione sia, un giorno, di dominio pubblico.

I qatarini non si preoccupano di queste fatue banalità, a quanto pare, e si limitano a spedire la valigia nell'appartamento di Bruxelles dell'eurodeputato. La parte più straordinaria di questa storia, tuttavia, non è la corruzione in cambio della manipolazione del processo legislativo. È la patetica somma di denaro coinvolta. Kaili e altri tre eurodeputati sono così stupidi da tenere il denaro nei loro appartamenti. E per una cifra così esigua. Solo 600.000 euro! Per i qatarini è come offrire loro il pranzo e ricevere le chiavi dei giardini di Babilonia con 60 vergini come ciliegina sulla torta. Solo 600.000 euro e questi sporchi e rivoltanti riscriveranno la legislazione in modo da favorire gli investimenti in cui sono coinvolti i qatarini, il tutto al prezzo di qualche giro di birra e di un paio di pacchetti di patatine”.

La conclusione della sua analisi è chiara e netta: “Il Parlamento europeo è sempre stato uno spreco di tempo, energia e denaro e questo recente scandalo non fa che dimostrare che ciò che il Vicepresidente stava facendo doveva essere in atto da tempo e conosciuto da molte persone. È giunto il momento di sciogliere questo Parlamento fittizio, se non altro per preservare ciò che resta della credibilità dell'UE tra coloro che vanno effettivamente a votare per i loro deputati una volta ogni cinque anni”.

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