Morire per Maastricht (e Washington): la missione del PD è quasi conclusa

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Morire per Maastricht (e Washington): la missione del PD è quasi conclusa

 

Su ordine di Unione Europea e USA, l’attuale classe politica italiana, la peggiore della nostra storia, ci sta mandando a schiantare a 300 chilometri all’ora contro un muro.

I fattori che ci hanno portati a questa disastrosa situazione non sono colpa del destino cinico e baro. Sono tutti causati da precise scelte politiche. E dipendono tutte, nessuna esclusa, da imposizioni provenienti da Unione Europea e USA.

La liberalizzazione del mercato energetico dipende dalla nostra appartenenza alla UE. Al grido di “ce lo chiede l’Europa” la nostra classe dirigente ha privatizzato le aziende energetiche e liberalizzato il mercato delle materie prime energetiche.

La prima scelta comporta che oggi ENI sia una semplice partecipata (Cassa Depositi e Prestiti detiene circa il 30% delle azioni). Non è una vera azienda pubblica e neanche una controllata (lo Stato dovrebbe possedere più del 50% delle azioni).

È inoltre quotata in borsa, quindi pur essendo formalmente una partecipata, viene gestita come fosse un’azienda privata. Pensando cioè più agli utili e ai dividendi che alla qualità del servizio e alla riduzione dei costi per i cittadini.

Certo, avessimo una classe politica degna di questo nome e soprattutto impegnata nel difendere gli interessi nazionali e dei cittadini italiani, anche con quel 30% CDP potrebbe fare pressioni affinché i mostruosi utili registrati da ENI nel primo semestre di quest’anno (7,4 miliardi, il 570% in più rispetto al primo semestre dello scorso anno¹) vengano utilizzati per calmierare i prezzi delle bollette.

Lo Stato potrebbe ovviamente anche sospendere le imposte sulle bollette. Che pesano per il 40% sulla bolletta del gas e per il 30% su quella elettrica.



Ma, ci dicono dal Governo, che mancano le risorse. Peccato che nelle casse del Tesoro stazionino quasi 100 miliardi di euro². La realtà è che l’Unione Europea, sempre lei, non ci concederebbe un ulteriore scostamento di bilancio.

La seconda scelta, quella della liberalizzazione del mercato, ha fatto sì che i contratti a lungo termine, in base ai quali fino al 2013 era fissato il prezzo del gas, venissero progressivamente fatti sparire perché ritenuti "contrari all’affermazione di una piena concorrenza dei mercati".

E così oggi il prezzo del gas, in mano al “libero mercato” dei prezzi spot, è arrivato a circa 300 al Megawattora. Contro i 30 circa dei contratti pluriennali³. Dieci volte di più, un affarone…

Sono poi iniziate le scellerate politiche di “transizione energetica” imposte dalla UE che hanno portato i costi dei permessi per l’emissione della CO2 - e quindi le nostre bollette - ad aumentare vertiginosamente?.

Infine, come ciliegina sulla torta, la UE ha deciso su ordine degli USA di imporre delle autolesioniste sanzioni alla Russia.

Solo quelli in malafede e/o ignoranti potevano infatti pensare che quelle sanzioni avrebbero danneggiato la Russia e non chi le imponeva. Cioè noi.

E infatti anche l’Economist? ha dovuto ammetterlo.

Nazionalizzazione del settore energetico, regolamentazione del mercato dei prezzi, sospensione delle imposte energetiche, indipendenza nelle scelte di politica energetica, cancellazione delle sanzioni alla Russia.

Tutto quello che l’Italia dovrebbe e potrebbe fare per affrontare e risolvere la crisi energetica non è possibile senza violare i trattati sovranazionali. Non è possibile senza mettere radicalmente in discussione il vincolo esterno. Sia quello unionista, sia quello atlantista.

Ecco perché al primo punto del programma di Italia Sovrana e Popolare abbiamo messo la rottura del vincolo esterno.

Perché siamo stanchi di morire per Maastricht. E per Washington.

Vogliamo vivere per l’Italia. Per un’Italia Sovrana e Popolare.

¹ https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2022/07/29/eni-lutile-del-semestre-sale-a-739-miliardi_4b040818-0fac-47f5-aa05-af2506948ad1.html

² https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/altre_operazioni/liquidita_del_tesoro/Liquidita-del-Tesoro-Luglio-2022.pdf

³ https://www.rivistaenergia.it/2022/03/la-crisi-del-gas-e-anche-una-crisi-del-sistema-di-pricing/

? https://euractiv.it/section/energia/opinion/il-prezzo-della-co2-schizza-a-75-euro-a-tonnellata-ragioni-e-conseguenze/

? https://www.economist.com/finance-and-economics/2022/08/23/why-the-russian-economy-keeps-beating-expectations]

Gilberto Trombetta

Gilberto Trombetta

43 anni, giornalista politico economico e candidato Sindaco di Roma con la lista Riconquistare l'Italia del Fronte Sovranista Italiano

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