Nessun aiuto di stato ai ricconi e multinazionali che hanno la sede fiscale all'estero

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Nessun aiuto di stato ai ricconi e multinazionali che hanno la sede fiscale all'estero


di Giorgio Cremaschi


Le grandi imprese italiane e le famiglie di ricconi, dagli Agnelli ai Berlusconi ai Ferrero a tanti altri, hanno trasferito sedi fiscali e legali all’estero ed in particolare in Olanda, dove pagano molto meno.

Sì, i nostri ricconi sono andati proprio nel paese il cui governo non vuol dare soldi a italiani e spagnoli, mentre glieli ruba legalmente come paradiso fiscale. È tutto perfettamente in regola con i trattati UE, che impongono la libera circolazione dei capitali e non una regola fiscale comune. Ciòè programmano la concorrenza tra stati a chi fa più regali ai ricchi. 

Con la crisi economica esplosa con la pandemia diversi governi, non quello italiano, si sono posti una domanda di buon senso. Perché dare aiuti di stato ad aziende che pagano le tasse all’estero? Perché versare i soldi dello stato a chi intasca profitti extra propriò perchè non paga lo stato?

Come ci racconta IL FATTO, i governi di Francia, Danimarca e Polonia si sono posti questo problema, ma subito la Commissione UE ha fatto sapere che negare aiuti di stato ad aziende che hanno sedi in paradisi fiscali,  violerebbe la regola della libertà di circolazione dei capitali.

Se ci voleva un’altra dimostrazione che la UE è il governo dei ricchi e delle  multinazionali, eccola. 

Bisogna negare aiuti di stato a chi paga le tasse all’estero, bisogna smascherare gli europeisti e i sovranisti, che interrompono tutti i loro proclami sulla soglia delle sedi fiscale di FCA e Mediaset. 

Facciamo una campagna su questo, non diamo i nostri soldi a chi porta i suoi all’estero. E all’inferno la UE che non vuole.

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