Netanyahu il temporeggiatore…

2363
Netanyahu il temporeggiatore…



di Patrizia Cecconi - Pressenza

In quello spicchio martoriato di terra che è la Palestina, oggi si è registrato un parziale successo del Diritto contro l’arroganza del potere e della forza. Questo, almeno, è quanto si può dedurre dal comunicato del primo ministro israeliano a proposito del tentativo di demolire il villaggio di Khan al Ahmar in Cisgiordania.

Parziale, perché la decisione di abbattere il villaggio divenuto famoso per la sua scuola di gomme non è stata abbandonata ma soltanto sospesa.

Gli abitanti e i loro sostenitori internazionali (israeliani compresi sebbene pochissimi) intanto stanno festeggiando perché la sospensione della demolizione fa giustamente percepire che qualcuno o qualcosa  ha fermato le mani all’arroganza illegittima e allo strapotere dello Stato ebraico.

Israele infatti, fino ad oggi, non si è mai fermato né davanti ai richiami dell’Onu né alla condanna morale della società civile, semmai ha contrattato, cedendo uno per ottenere cento, e quindi questa volta sarebbe la prima volta. E’ questo che segna la vittoria degli abitanti e dell’organizzazione non governativa che li ha sostenuti e seguita a sostenerli con una determinazione e una generosità che mandano un messaggio capace di volare oltre il piccolo villaggio di Khan Al Ahmar e comunicare al mondo che la lotta per la giustizia, anche nella sua forma non violenta, qualche volta vince.

Ma ci chiediamo: Netanyahu sta solo aspettando che si abbassino le voci di dissenso  che lo hanno portato al disonore della cronaca con possibile imputazione per crimine di guerra e poi, una volta sopite, procedere nel suo illegittimo intento, oppure ha valutato come realmente possibili le sanzioni ventilate dall’Alto Rappresentante dell’UE e non vuole creare un precedente che possa indebolire lo strapotere del suo Paese costringendolo a rispettare il Diritto internazionale ?

O forse, altra ipotesi possibile, Netanyahu sta valutando cosa ottenere in cambio di questo cedimento. Certo, in cambio non chiederà di “poter” costruire altri insediamenti perché quelli li costruisce comunque e comunque sempre fuori della legalità internazionale.

Ma intanto a Khan Al Ahmar si festeggia, ma si festeggia con occhio attento ai coloni i quali, essendo in senso proprio “fuorilegge” potrebbero tornare di nuovo ai loro atti vandalici, protetti dall’esercito, per intimidire la popolazione e costringerla ad accettare l’evacuazione.

Quel che forse Netanyahu ha capito, ma i fuorilegge degli insediamenti illegali ancora no, è che la comunità Jahalin, sostenuta da Vento di Terra e dalla società civile internazionale, non si lascia intimidire e i comunicati del portavoce del villaggio non lasciano dubbi in proposito.

Comunque, dopo l’uso di gas tossico e di pistole taser utilizzati contro la popolazione inerme, mostrando la faccia criminale di Israele,  il vento sembra esser cambiato e ora sta soffiando su Khan Al Ahmar portando la voce della società civile che chiede il rispetto dei diritti umani, quelli che Israele, fino ad ora, ha regolarmente calpestato.

Le prossime settimane ci diranno se Netanyahu sta solo temporeggiando o se questa volta il Diritto ha vinto sulla forza dando un messaggio di speranza che riguarda non solo la comunità Jahalin ma l’intera comunità umana. Il tal caso potremmo dire che “Vento di Terra” è stato un vento “tanto forte” da abbattere la “legge del più forte”.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Un passo indietro di un secolo di Loretta Napoleoni Un passo indietro di un secolo

Un passo indietro di un secolo

Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole di Michelangelo Severgnini Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole

Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole

Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake di Francesco Santoianni Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake

Intelligenza Artificiale e la nuova frontiera del DeepFake

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump di Francesco Erspamer  Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Cara Giorgia, ma quale dialogo? di Paolo Desogus Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Marx e l'ecologia Marx e l'ecologia

Marx e l'ecologia

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione di Giuseppe Giannini La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La povertà in Italia è ereditaria di Michele Blanco La povertà in Italia è ereditaria

La povertà in Italia è ereditaria

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti