Orban alla CPAC: "Bruxelles ha trasformato il sogno Ue in un incubo"
Il Primo Ministro ungherese Viktor Orban ha lanciato un duro attacco all'Unione Europea nel suo intervento alla Conferenza dei Conservatori (CPAC) a Budapest, definendo le politiche di Bruxelles un "incubo" che ha tradito il sogno originario di pace e prosperità.
Orban ha affermato che gli europei "non si sentono più sicuri nel proprio paese, nella propria città, nelle proprie strade", diventando "stranieri dove 20 anni fa erano a casa". Ha accusato Bruxelles di aver "sequestrato" e "deragliato" il futuro del continente, trasformando la speranza collettiva in una realtà angosciosa.
Il cuore della critica risiede nell'accusa di "bellicismo" rivolta alla leadership UE. Per Orban, il problema principale non è l'ideologia liberale o progressista, ma la visione della guerra come "nuovo motore dell'economia" da parte dei vertici comunitari. Nonostante ciò, ha espresso la speranza che i leader europei possano ancora cooperare per rendere l'Europa "il continente più sicuro e sviluppato del mondo".
A questa analisi ha affiancato la proposta di un "piano patriottico" in quattro direzioni: ferma opposizione all'adesione dell'Ucraina nell'UE per preservare la pace; difesa della sovranità nazionale rifiutando tasse, prestiti e controllo economico comunitari, oltre a vietare l'uso di fondi ungheresi per guerre altrui; restauro delle libertà politiche e di pensiero; e infine, un impegno a "strappare l'Europa dalle mani degli immigrati" per risolvere la crisi migratoria.