Panetta (Bce), l'inflazione e il "sostenere dell'Ucraina"

Panetta (Bce), l'inflazione e il "sostenere dell'Ucraina"

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

Credo che l'intervista concessa alla Stampa di Torino di Fabio Panetta rappresentante italiano nel board della BCE (assieme al governatore Visco) meriti davvero due parole di commento. Dice il Nostro che se aiuteremo l'Ucraina anche l'inflazione scenderà.
 
Una affermazione apparentemente stramba: in che senso scende l'inflazione se aiuteremo l'Ucraina nel suo sforzo bellico?


 
 
Semplice, se continueremo ad imporre sanzioni e a spendere soldi per sostenere lo sforzo bellico di Kiev alla fine tante aziende falliranno (a causa dei costi dell'energia insostenibili e/o dell'assenza di materie prime) lasciando talmente tante persone a tasche vuote, a causa della perdita del lavoro, che alla fine anche i commercianti non potranno alzare i prezzi con la conseguenza finale che anche l'inflazione scenderà.
 
L'alternativa sarebbe lasciar correre l'inflazione (circa al 7% quella ufficiale, quella reale credo molto di più). Con la conseguenza di erodere il potere d'acquisto delle persone e con il risultato finale di impoverire le persone.
 
Ulteriore soluzione? Si, quella tradizionale: ovvero alzare i tassi d'interesse. Risultato finale in tal caso? Semplice lo stato non riesce a sostenere il debito a tassi più alti e fallisce, fa default (o entra nel MES, che è una forma regolata di default, chiedere ad Atene). Conseguentemente fanno default anche le banche a causa del fallimento dello stato. E infine i risparmi evaporano rendendo più povere le persone.
 
E ora voi mi chiederete: "Giuse', ma alla fine a che diamine serve questa economia se qualunque soluzione prendi il risultato è sempre lo stesso?". Semplice, a seconda della scelta che si fa si decide quale classe sociale o categoria diventa più povera e quale meno (e magari anche quale si arricchisce, perchè c'è sempre chi nella crisi riesce ad arricchirsi).
 
Panetta, propone la scelta più rischiosa. Quella che potrebbe far incazzare i russi e farci piovere addosso qualche Kalibr, così oltre alla povertà avremo anche le macerie fisiche. Cosa non si è disposti a fare pur di salvare gli amici banchieri evitando di alzare i tassi che affonderebbero le loro baracche.
 
Per il resto ragazzi siete passati dal pandemico "Andrà tutto bene" al bellico "Slava Uckraini" ma il risultato è sempre più evidente: la miseria nera ci attende.

LEGGI "ANANKE" DI GIUSEPPE MASALA

Il primo romanzo nato su Telegram

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso di Fabrizio Verde Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La fine dell'impunità di Israele di Clara Statello La fine dell'impunità di Israele

La fine dell'impunità di Israele

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Liberal-Autocrazie di Giuseppe Giannini Liberal-Autocrazie

Liberal-Autocrazie

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare di Michelangelo Severgnini Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Il primo dei poveri di Pasquale Cicalese Il primo dei poveri

Il primo dei poveri

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La crisi nel Corno d’Africa di Paolo Arigotti La crisi nel Corno d’Africa

La crisi nel Corno d’Africa

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti