Pino Arlacchi: "La spazzatura anti-Maduro non avrà alcun effetto"

Pino Arlacchi: "La spazzatura anti-Maduro non avrà alcun effetto"

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

di Pino Arlacchi


La notizia dell’ incriminazione del Presidente Maduro e di membri del suo governo per traffico di droga mi ha lasciato senza parole. Osservando la persecuzione contro il Venezuela ne ho viste tante, ma sinceramente non pensavo che l’ associazione per delinquere al potere negli Stati Uniti si spingesse fino a questo punto.

Dopo aver fatto una rapina da 5 miliardi di dollari delle risorse finanziarie del Venezuela depositate nelle banche di 15 paesi. Dopo aver messo in atto un blocco dell’intera economia del paese tramite sanzioni atroci, rivolte a colpire la popolazione civile per spingerla a ribellarsi (senza successo) contro il suo governo. E dopo un paio di falliti tentativi di colpo di stato, ecco la mossa finale, la calunnia più infamante.

Il colpo è talmente fuori misura che non penso abbia conseguenze di rilievo. Né le Nazioni Unite, né l’ Unione europea, né la maggioranza degli Stati del pianeta che lo scorso settembre hanno votato a favore dell’ attuale esecutivo del Venezuela e del suo Presidente durante l’ Assemblea generale dell’ ONU, daranno il minimo peso a questo episodio di guerra asimmetrica.

Non succederà nulla perché non esiste la minima prova a sostegno della calunnia secondo cui il Venezuela ha inondato gli Stati Uniti di cocaina negli ultimi anni.

Sono rimasto interdetto anche perché mi occupo di anti-droga da una quarantina di anni, e non ho mai incontrato il Venezuela lungo la mia strada. Prima, durante e dopo il mio incarico di Direttore esecutivo dell’ UNODC (1997-2002), il programma antidroga dell’ ONU, non ho mai avuto occasione di visitare quella nazione perché il Venezuela è sempre stato al di fuori dei maggiori circuiti del traffico di cocaina tra la Colombia, il principale paese, produttore, e gli USA, il principale consumatore.

Non esiste se non nella fantasia malata di Trump e soci alcuna corrente di commercio illegale di narcotici tra Venezuela e Stati Uniti. Basta consultare le due fonti più importanti sul tema, l’ ultimo rapporto UNODC sulle droghe (1), e l’ ultimo documento della DEA, la polizia antidroga americana, datato Dicembre 2019 (2).

Secondo quest’ultimo, il 90% della cocaina introdotta negli USA proviene dalla Colombia, il 6% dal Peru e il resto da origini sconosciute. Potete stare sicuri che se in quel 4% rimanente ci fosse stato anche il profumo del Venezuela, esso non sarebbe passato inosservato. Ma è il rapporto ONU che fornisce il quadro più dettagliato, menzionando il Messico, il Guatemala e l’ Ecuador come le sedi di transito della droga verso gli Stati Uniti. E l’ assessment della DEA cita i celebri narcos messicani come i maggiori fornitori del mercato USA.

Non c’è traccia di Venezuela in alcuna pagina dei due documenti. Ed in nessun altro materiale delle agenzie anticrimine USA degli ultimi 15 anni (conosco un po’ l’ argomento) si fa menzione di fatti che possano anche indirettamente ricondurre alle accuse lanciate contro il legittimo Presidente del Venezuela e contro il suo governo.

Si tratta quindi di spazzatura esclusivamente politica, che credo verrà trattata come tale al di fuori del sistema politico-mediatico degli Stati Uniti.

1) World Drug Report 2019, https://wdr.unodc.org/…/prel…/WDR19_Booklet_4_STIMULANTS.pdf
2) National Drug Threat Assessment 2019, https://www.dea.gov/…/DIR-007-20%202019%20National%20Drug%2…

Il neoliberismo e l'idea di giustizia di Francesco Erspamer  Il neoliberismo e l'idea di giustizia

Il neoliberismo e l'idea di giustizia

La mediazione cinese, l'arroganza occidentale di Paolo Desogus La mediazione cinese, l'arroganza occidentale

La mediazione cinese, l'arroganza occidentale

Sa(n)remo arruolati in guerra di Giorgio Cremaschi Sa(n)remo arruolati in guerra

Sa(n)remo arruolati in guerra

Il peggior avvelenatore della storia di Francesco Santoianni Il peggior avvelenatore della storia

Il peggior avvelenatore della storia

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?   di Bruno Guigue Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Avete capito chi stiamo addestrando a Sabaudia? di Alberto Fazolo Avete capito chi stiamo addestrando a Sabaudia?

Avete capito chi stiamo addestrando a Sabaudia?

La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota" di Antonio Di Siena La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota"

La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota"

La Costituzione è morta. Viva la Costituzione! di Gilberto Trombetta La Costituzione è morta. Viva la Costituzione!

La Costituzione è morta. Viva la Costituzione!

Un caffè con Gianni per capire cosa sia l'informazione libera di Michelangelo Severgnini Un caffè con Gianni per capire cosa sia l'informazione libera

Un caffè con Gianni per capire cosa sia l'informazione libera

Il salario reale in Cina cresce (da noi crolla) di Pasquale Cicalese Il salario reale in Cina cresce (da noi crolla)

Il salario reale in Cina cresce (da noi crolla)

Giacarta può essere sconfitta? di Federico Greco Giacarta può essere sconfitta?

Giacarta può essere sconfitta?

Gorbachev: ritorno alla terra di Daniele Lanza Gorbachev: ritorno alla terra

Gorbachev: ritorno alla terra

Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California! di  Leo Essen Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California!

Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California!

La Cgil dal consociativismo al governismo di Paolo Pioppi La Cgil dal consociativismo al governismo

La Cgil dal consociativismo al governismo

Andrew Doyle. I buoni, i cattivi e la libertà di parola di Damiano Mazzotti Andrew Doyle. I buoni, i cattivi e la libertà di parola

Andrew Doyle. I buoni, i cattivi e la libertà di parola