Pino Arlacchi: "Spiegata finalmente l'anomalia dei morti italiani per coronavirus"
di Pino Arlacchi*
Ho appena ascoltato la solita conferenza TV delle 18 sul Coronavirus ed ho avuto un sobbalzo quando il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ha buttato lì, come se fosse un dato qualunque, la cifra tanto richiesta: la quota del numero di decessi di Coronavirus distinti da quelli con Coronavirus. Si tratta dello 0,8% del totale. Significa che sui 2.978 decessi avvenuti fino a ieri, solo 24 sono attribuibili con certezza alla malattia.
Il dato proviene dall’analisi di 2003 cartelle cliniche, da cui risulta come la stragrande maggioranza dei decessi classificati per Coronavirus è avvenuta per ipertensione, problemi cardiaci, cancro, ecc.
A queste patologie – croniche e di lunga data in pazienti anziani malandati – si è aggiunto il virus.
E’ emersa finalmente la spiegazione della colossale anomalìa dei dati italiani sul coronavirus e quelli del resto dell’ Europa e del mondo, Cina inclusa.
Le cifre italiane sul numero dei decessi, chiamiamoli aggregati, rispetto ai casi noti - al 17 di Marzo - sono pari al 7,9% e sono di gran lunga le più alte del pianeta: quasi il doppio di quelle cinesi, 4,0%, e maggiori perfino di quelle iraniane, 6,5%.
Nel resto dell’ Europa e dell’Occidente, la quota dei decessi ufficiali sul numero dei casi di Coronavirus si colloca in un range molto stretto, e molto distante da quello italiano: dal 4,5% della Spagna, al 4% del Regno Unito, al 3,2% del Giappone al 2,1% della Francia. Si arriva poi all’estremo dei soli 27 morti ufficiali della Germania, pari allo 0,2%.
Il dato della Germania è troppo divergente da quello di una nazione molto simile come la Francia (175) per non apparire anch’esso come un’anomalìa. Ma il dato del Belgio (0,9%) e quello dei paesi scandinavi (dallo 0 della Finlandia allo 0,6 della Svezia) convalidano la cifra tedesca, e ci riportano al punto di partenza: esiste un grande casino nei criteri di classificazione che porta, da noi, ad una selvaggia sopravvalutazione della letalità dell’epidemia.
Trovate report su cartelle cliniche sul sito dell’ISS:
https://www.epicentro.iss.it/…/Report-COVID-2019_17_marzo-v…
*Post Facebook del 18 marzo 2020 pubblicato su gentile concessione dell'Autore