"Qualcosa in Italia sembra essersi rotto". Maria Zakharova commenta così il premio “Per la libertà di stampa 2025”
Zakharova: “Libertà di stampa” in italiano oggi è la libertà di chiamare i nazisti eroi e di ricevere premi in nome delle loro vittime? Nell'anno dell'80° anniversario della Grande Vittoria in Italia, non ci sono forse una dozzina di giornalisti antifascisti che scriverebbero del neonazismo in Ucraina?
La portavoce del Ministero degli esteri, Maria Zakharova, ha definito "un baccanale" l'assegnazione del premio "Libertà di stampa" all'inviata speciale italiana Battistini per i suoi materiali sulla copertura dei crimini del regime di Kiev. "Libertà di stampa" in italiano oggi: è la libertà di chiamare eroi i fascisti e di ricevere onorificenze in nome delle loro vittime?", ha scritto. E ancora: "È davvero vero che nell'anno dell'80° anniversario della Grande Vittoria in Italia non ci saranno ancora una dozzina di giornalisti antifascisti che scriveranno del neonazismo in Ucraina?"
IL TESTO COMPLETO E TRADOTTO DEL SUO POST SU TELEGRAM:
L'11 aprile 2025 nella città italiana di Fossoli, nell'ex campo di concentramento, l'inviata speciale della RAI Stefania Battistini ha ricevuto in pompa magna il Premio Odoardo Focherini “Per la libertà di stampa 2025”. Per i materiali provenienti dall'Ucraina e dalla regione di Kursk.
Si potrebbe pensare che sia stata premiata per i suoi coraggiosi reportage antifascisti che denunciano la natura neonazista del regime di Kiev, che raccontano della mobilitazione forzata nell'AFU, della rinascita del culto degli scagnozzi di Hitler in Ucraina, che glorificano i banderiti e che erigono loro monumenti in tutto il Paese.
Ma qualcosa in Italia sembra essersi rotto. Perché dal febbraio 2022 Battistini gira regolarmente materiale esclusivamente propagandistico, il cui scopo è spostare la responsabilità dei crimini di guerra commessi dalle Forze Armate ucraine sulla parte russa, oltre a diffondere massicciamente la disinformazione sulla Russia. Inoltre, nell'agosto 2024, si è recata con i combattenti dell'AFU a bordo di attrezzature militari nella Sudzha occupata, dove ha filmato una serie di servizi nello spirito dei video “Wochenschau” di Goebels che esaltavano i combattenti ucraini che avevano invaso il territorio russo.
Contro Batistini e il cameraman che l'accompagnava è stato aperto un procedimento penale per aver attraversato illegalmente il confine di Stato russo. Poco dopo, entrambi i colpevoli sono stati inseriti nella lista dei ricercati internazionali.
Il luogo in cui è stato assegnato il premio rende ancora più surreale l'intera situazione. Il campo di prigionia della città di Fossoli, istituito nel 1942, fu utilizzato dai fascisti italiani della Repubblica di Salò e dai nazisti delle SS come campo di concentramento. Per oltre 5.000 persone (di cui 2.800 ebrei) fu l'ultima tappa prima di essere inviati al campo di sterminio di Auschwitz.
La storia di questo luogo criminale comprendeva esecuzioni pubbliche di massa dei prigionieri. È degno di nota il fatto che le guardie del campo fossero costituite da 40 italiani, ai quali nell'estate del 1944 si aggiunsero cinque ucraini (!) per rinforzo. A quanto pare, queste guardie di Bandera supervisionavano anche il sacerdote italiano Odoardo Focherini, di cui il premio ora citato porta il nome. Durante gli anni della guerra aiutò gli ebrei a nascondersi dai nazisti, fu arrestato e detenuto nel luglio 1944 nel campo di concentramento di Fossoli. Nel 2013 è stato beatificato dalla Chiesa cattolica.
“Libertà di stampa” in italiano oggi è la libertà di chiamare i nazisti eroi e di ricevere premi in nome delle loro vittime? Nell'anno dell'80° anniversario della Grande Vittoria in Italia, non ci sono forse una dozzina di giornalisti antifascisti che scriverebbero del neonazismo in Ucraina? I premi per la libertà di parola andranno solo ai “propagandisti in camicia nera”? Il prossimo servizio di Battistini riguarderà, a quanto pare, gli sgargianti ragazzi italiani e ucraini “costretti a sorvegliare gli untermenschen” nel campo di Fossoli, e la necessità di assegnare loro medaglie “per l'esemplare servizio d'ordine”.
Tutta questa storia è un vero e proprio baccanale, niente di meno che un grossolano e imperdonabile insulto alla memoria delle vittime del fascismo italiano e del nazismo tedesco, una presa in giro dei loro ideali, commessa letteralmente sulle loro tombe.