Elezioni in Venezuela. La propaganda di Repubblica (e la realtà)

3549
Elezioni in Venezuela. La propaganda di Repubblica (e la realtà)

Ormai è ben nota la perversa passione di Repubblica per i neofascisti in ogni angolo del globo. L’importante è che siano schierati a favore del morente occidente liberal/liberista. Così negli anni abbiamo visto il sostegno di questo foglio di propaganda della NATO per i fascisti in Venezuela, Nicaragua, Hong Kong, Ucraina e via discorrendo in ogni fronte di destabilizzazione di quei paesi che hanno deciso un proprio percorso di sviluppo sovrano senza sottostare ai diktat di Stati Uniti e vassalli occidentali.

Per questo il quotidiano esprime un sostegno incrollabile per l’opposizione violenta ed estremista del Venezuela che adesso, dopo aver per anni battuto la strada del golpismo nel vano tentativo di rovesciare il chavismo, ha deciso su indicazione di Washington di partecipare alla prossima tornata elettorale venezuelana, senza però smettere di invocare ulteriori sanzioni contro il proprio paese.

Dopo aver giocato la carta Maria Corina Machado pur sapendo che questa inabilitata dalle cariche pubbliche, l’opposizione estremista riunita nel PUD – quindi non tutte le forze di opposizione come afferma Repubblica – ha deciso di convergere sulla figura di Edmundo González Urrutia, un ex diplomatico tutt’altro che conosciuto o popolare come vorrebbe far credere Repubblica che nel più classico dei wishful thinking afferma: “Maduro rischia”.

Secondo le più recenti rivelazioni non è proprio così la situazione. Un sondaggio condotto da Insight del portale contrapunto.com, il presidente Nicolas Maduro rimane il candidato favorito e vincerebbe le elezioni presidenziali del 28 luglio.

La misurazione attribuisce un vantaggio di 36,31 punti percentuali al leader chavista, che ha il 52,24% delle preferenze; il 16,08% non sa o non risponde; da parte sua, il candidato Edmundo Gonzalez ha il 15. 93%; Daniel Ceballos segue con il 5,89%; Claudio Fermín con il 2,80%; Benjamin Rausseo con l'1,97%; Javier Bertucci con l'1,85%; Antonio Ecarri con l'1,55%; José Brito con lo 0,79%; Luis Eduardo Martínez con lo 0,47% ed Enrique Márquez con lo 0,43%.

Secondo Insight, il PSUV rimane la principale forza politica del Paese con il 47% dei consensi, l'opposizione detiene il 19%, seguita dal 15% che non esprime alcuna preferenza, mentre un altro 19% non sa o non risponde.

Il sondaggio ha anche misurato la partecipazione alle elezioni presidenziali del 28 luglio: il 61% ha dichiarato che parteciperà al processo elettorale, mentre il 17% non è ancora sicuro. Il 6% dichiara che non voterà e il 16% non sa o non risponde.

L'opposizione estremista e golpista del Venezuela si è finalmente unita, seppur in modo un po' confusionario, attorno a questa figura apparentemente casuale candidata dopo il passo indietro di Manuel Rosales (Un Nuevo Tiempo).

Tuttavia, mentre Repubblica celebra questa nuova "scoperta", sono inevitabili alcune considerazioni critiche. La popolarità di questa coalizione non è esattamente al massimo, considerando le loro richieste di sanzioni sempre più dure e persino interventi armati contro il proprio paese. Forse dovrebbero prendere lezioni di pubbliche relazioni, o probabilmente stanno solo seguendo uno script politico progettato a Washington, quindi difficilmente credibile per il popolo venezuelano.

Invece Repubblica, contro ogni evidenza, spaccia come realtà quella che è solo propaganda statunitense.

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti