“Semplicemente terribile”: trapelano i dettagli della bozza di accordo USA-Ucraina sulle risorse minerarie
Secondo il deputato ucraino Yaroslav Zhelezniak, la nuova bozza di accordo tra Kiev e Washington riguarderebbe tutte le risorse minerarie, compresi petrolio e gas naturale, e risulterebbe estremamente svantaggiosa per l’Ucraina. Zhelezniak, che afferma di aver ricevuto una copia del documento mercoledì da fonti governative, parla di un testo di 58 pagine datato 23 marzo, presumibilmente inviato dalla controparte statunitense come nuova versione dell’accordo sui combustibili fossili.
"Il testo che ho visto è semplicemente terribile. Tutti e 18 i capitoli. Non si tratta più di un semplice memorandum di intenti, come quello precedente all’incontro nello Studio Ovale finito in polemica. Ora è un accordo dettagliato e di vasta portata, che non giova affatto all’Ucraina", ha scritto Zhelezniak sul suo blog. Pur precisando che non si tratta ancora del documento definitivo, il deputato ha espresso la speranza che il governo ucraino riesca a ottenere "modifiche significative" alla bozza.
Tra i punti più controversi emersi dalla sua ricostruzione: le decisioni sarebbero nelle mani di cinque membri, di cui tre statunitensi, con pieno diritto di veto; l’accordo coprirebbe tutti i combustibili fossili, sia nuovi che esistenti, su tutto il territorio ucraino, coinvolgendo sia società statali che private; i profitti verrebbero immediatamente convertiti in valuta estera e trasferiti all’estero, con l’Ucraina obbligata a risarcire eventuali mancati versamenti. Inoltre, il contributo degli Stati Uniti corrisponderebbe agli aiuti già ricevuti da Kiev dal 2022, mentre Washington avrebbe diritto a una royalty del 4% come prima beneficiaria. L’intesa avrebbe validità illimitata e potrebbe essere modificata o interrotta solo con il consenso americano. Gli Stati Uniti avrebbero anche il diritto di prelazione su nuovi progetti infrastrutturali e potere di veto sulla vendita di risorse ad altri Paesi. Nessuna clausola, invece, menzionerebbe garanzie di sicurezza.
L’accordo per lo sfruttamento del sottosuolo ucraino era stato avviato dopo che il presidente Volodymyr Zelensky aveva offerto agli Stati Uniti l’accesso alle risorse minerarie in cambio di sostegno e garanzie di sicurezza durante il conflitto con la Russia. A fine febbraio, però, la firma era sembrata in bilico dopo il burrascoso incontro tra Zelensky e Donald Trump nello Studio Ovale. Nonostante le tensioni, pochi giorni dopo Zelensky aveva assicurato che Kiev era pronta a siglare l’intesa "in qualsiasi momento e in qualsiasi formato conveniente".