Sergio Romano: "Della Russia non abbiamo capito nulla. Abbiamo una paura irrazionale di Putin"
In un'intervista rilasciata a LInkiesta, Sergio Romano, ex diplomatico e noto editorialista del Corriere della Sera, dichiara. "Non è la Russia che ha paura di una guerra con l’Occidente. Semmai è il contrario: siamo noi ad avere una paura irrazionale della Russia".
Dopo aver ricordato come la "Russia abbia vissuto l’allargamento della Nato ai paesi che facevano parte del Patto di Varsavia e addirittura alle repubbliche baltiche che facevano parte dell’ex Unione Sovietica come un atto ostile", Romano dichiara: "il problema è che le nuove basi anti-missilistiche americane, dalla Polonia alla Repubblica Ceca e alla Romania, avrebbero circondato la Russia, non l’Iran o l’Iraq. Se lei fosse stato russo come avrebbe interpretato questa strategia “difensiva”?"
E sull'Ucraina: "Mi pare evidente. Così com’è evidente che le rivoluzioni colorate in Georgia e Ucraina siano siate viste con simpatia e favore dall’Occidente. Quando nel 2008 il governo georgiano decise di invadere l’Ossezia del sud, c’era sul territorio georgiano un contingente americano di 800 addestratori. Non credo che i soldati americani ignorassero quello che stava per accadere.
Anche in quel caso, però, bisogna tenere conto di altri fattori. Ad esempio, non bisognerebbe dimenticare l’intesa raggiunta col presidente filorusso Yanukovich, che aveva accettato di indire nuove elezioni. L’accordo era stato certificato dai quattro ministri degli esteri di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito. Solo che la notte seguente a quell’accordo c’è stato il colpo di Stato in Ucraina che ha destituito Yanukovich. È stato quell’evento a far precipitare la situazione. Un atto che, a torto o ragione, Mosca ha interpretato come ostile ed eterodiretto dagli Stati Uniti. Così come del resto, il sostegno offerto ai ribelli siriani contro Assad".