SIRIA - UN ARTICOLO DEL NEW YORK TIMES E QUEL RAPPORTO DI MINORANZA-
L'aviazione Usa bombarda l'esercito siriano provocando un'ottantina di morti - e consentendo all'Isis di guadagnare terreno - lo stesso giorno nel quale sul New York Times esce un articolo ("His Grip Still Secure, Bashar al-Assad Smiles as Syria Burns") nel quale si parla apertamente di un Assad ancora troppo forte e tuttora in grado di presentarsi come leader nazionale. E lanciando le consuete (e mai dimostrate) accuse - armi chimiche contro il proprio popolo e principale ostacolo al processo di pace in Siria - addebita tale rafforzamento alla poca convinzione degli Stati Uniti nell'affrontarlo.
Non può che tornare alle memoria un altro fatto: qualche mese fa, lo stesso quotidiano, aveva rivelato come all'interno del Dipartimento di Stato Usa ci fosse una profonda divisione. Un memorandum firmato da oltre 50 diplomatici criticava fortemente la politica seguita da Obama in Siria ritenendo giunto il momento di adottare un atteggiamento più duro nei confronti del governo di Assad, ricorrendo anche ad attacchi militari (“uso giudizioso della forza”) per indebolirne la posizione e costringerlo a negoziare.
Che questo rapporto di minoranza in vista dell'ormai prossimo cambio della guardia alla Casa Bianca sia diventato di "maggioranza"?
Diego Angelo Bertozzi