"Sparami, ho una vita di merda". Virale il video del ragazzo cileno che affronta con le mani insanguinate l'esercito
E' diventato presto virale il video del ragazzo che con le mani insanguinate si avvicina ai famigerati Carabineros cileni che stanno reprimendo l'ennesima manifestazione anti-Pinera e gli grida: "Sparate ho una vita di merda".
E' un altro simbola della lotta al neo-liberismo in corso da settimane in Cile che i media nostrani hanno oscurato totalmente. La Pagina Facebook de l'AntiDiplomatico, LatinoAmerica, da 10 giorni è stata di fatto censurata per quel che riguarda la diffusione degli articoli e se volete che queste immagini passino al grande pubblico dovete attivarvi voi. Ognuno di noi deve fare la propria parte.
---------------------------------------------------------------
Nonostante le forti repressioni operate dai Carabineros de Chile, vari settori popolari a Santiago (capitale) e in altre regioni del paese, danno vita ad assemblee per costruire una serie di proposte sociali, economiche e politiche volte a chiedere la convocazione di un’Assemblea Costituente che faccia finalmente uscire il paese dalla ‘larga noche neoliberal’ iniziata con l’arrivo al potere dopo il golpe fascista del generale Augusto Pinochet, con i cosiddetti ‘Chicago Boys’ a gestire l’economia.
Tuttavia, le concentrazioni sono state fortemente represse a Santiago e in regioni come Valparaíso e Concepción; i cittadini riferiscono che la polizia, facendo un uso indiscriminato di fucili a pallettoni, attacca le mobilitazioni e le assemblee, nonostante la loro natura pacifica.
I manifestanti denunciano che l'appello al dialogo promosso dal presidente Sebastián Piñera si limita a trovare accordi con i settori imprenditoriali lasciando intatto l'attuale modello politico e socioeconomico.
Le mobilitazioni si sono intensificate dopo che i settori indigeni e dei lavoratori si sono uniti alle massicce proteste e saranno convocate una serie di assemblee popolari per discutere delle questioni e delle loro rispettive proposte provenienti dal paese.
Secondo l'Istituto Nazionale per i Diritti Umani, dall'inizio della rivolta popolare, 4.316 persone sono state arrestate e in cinque casi sono state presentate denunce per omicidio.