Testate nucleari in possesso d'Israele. Prima implicita ammissione di Israele oggi in Senato

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Testate nucleari in possesso d'Israele. Prima implicita ammissione di Israele oggi in Senato


Intervenendo in audizione in Commissione Affari esteri al Senato durante i lavori dell’affare assegnato sulle priorità dell'”Italia nel quadro dei nuovi equilibri geopolitici nel Medio Oriente allargato”, Dror Eydar, ambasciatore dello Stato di Israele in Italia ha equiparato l’Iran al nazismo sostenendo come: “Quando avranno una bomba la useranno. Si sottovalutava la Germania nazista, ma quando un dittatore dice una cosa la fa. Ignorare questo divario non mette in pericolo solo Israele: siamo tutti in pericolo. Anche l'Italia e l'Europa. Ricordate lo sceicco Qaradawi in piazza Tahrir? Quest'uomo, ora autorità religiosa suprema nel mondo musulmano, ha emesso una fatwa in cui dice ai suoi fedeli: 'Costantinopoli è stata conquistata [...] nel 1453, resta l'altra città, Roma”, ha proseguito l'Ambasciatore, dimenticando dei rapporti del suo paese ormai consolidati con il regime saudita principale sponsor dei gruppi del terrorismo islamico responsabile ad esempio della distruzione della Siria.

“L'Iran e' un pericolo per tutto l'Occidente, Italia inclusa”, ha proseguito l’ambasciatore, citando il particolare le parole dell'ayatollah Ali Khamenei, che aveva definito Israele un "tumore canceroso nel Medio Oriente" e affermato che "l'entita' sionista non sopravvivera'; sara' eliminata". E ancora: "Di nuovo sentiamo Hitler parlare alle masse, solo che il tedesco e' cambiato in lingua farsi".
 
Dopo aver definito "insensata" l'idea che sia possibile raggiungere un accordo con l'Iran sul suo programma nucleare, ha dichiarato come: “I giorni in cui il popolo ebraico chiedeva protezione sono finiti. Siamo tornati nella storia per restarci. Se sarà necessario difenderci sapremo farlo”.

Con una critica neanche troppo velata all’Europa, l'Ambasciatore ha proseguito: “L’Europa ha cercato di fare ordine in Medio Oriente. Non ci è riuscita ma il caos di oggi è il risultato di questi tentativi. Lasciateci fare da soli.”
  
Alla terza sollecitazione dei senatori presenti in Audizione che chiedevano all’Ambasciatore un commento sulle armi nucleari in possesso di Israele. Un fatto ormai assodato - da ultimo un Rapporto del Premio Nobel per la pace Ican da cui emergeva come Israele spenda 1 miliardo di dollari l'anno per qualcosa che veniva sempre negato - ma solo oggi trova una prima ammissione seppur implicita e non diretta. L’Ambasciatore, che aveva eluso per due volte la domanda, alla fine deve ammettere:

“Questo è il problema dell’Italia rispetto ad Israele. Il problema dell’Italia è che deve capire la realtà del Medio Oriente. Non è questa la domanda. Noi dobbiamo difenderci. Questo è il punto. Tutto qua. Questo è il punto, 80 anni dopo l’olocausto”. Sembra una prima chiara ammissione di quello che è noto a tutti (come sottolineato appunto dal Rapporto Ican e prima anche un rapporto Sipri che parlava addirittura di 100 testate nucleari) ma che fino ad oggi Tel Aviv aveva sempre negato.  
 

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