Il Niger e il neocolonialismo europeo in Africa - Il tramonto dell’Occidente
Una sola domanda a proposito di vaccini
di Marina Minicuci
Mentre si discute sulla marca del vaccino da somministrare, gradiremmo che qualcuno rispondesse ad una semplice domanda logica a proposito dei vaccini, preceduta da qualche indispensabile premessa. Preciso che le premesse sono tutte affermazioni dei medici.
Posto che una cosa è contrarre il virus altra è sviluppare la malattia Sars-Covid19.
Posto che al contrarre il virus il nostro organismo scatena una tempesta di anticorpi, tempesta di anticorpi che viene altresì scatenata nel nostro organismo dal vaccino. Le due “tempeste” in contemporanea sono molto pericolose, in quanto possono provocare eventi trombotici anche fatali. È per questa ragione che la vaccinazione non si somministra a soggetti che abbiano contratto il virus da poco tempo e quindi con gli anticorpi ancora in attività.
Posto che per sapere se abbiamo contratto il virus da asintomatici, l’unica prova sicura ci dicono essere il sierologico e a chi si vaccina non è richiesto tale esame e neppure il tampone, viene solo chiesto se si è contratto il virus o se si è stati a contatto con qualcuno che lo avesse contratto nelle ultime settimane, la domanda sorge spontanea:
Se non si impone il sierologico prima della vaccinazione, come è possibile scongiurare l’alto rischio che corre chiunque abbia contratto il virus, negli ultimi mesi, da asintomatico e senza saperlo e in quel periodo si vaccini?
Attendo risposte da chi le ha.
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