Uruguay, torna il Frente Amplio: oggi si insedia il governo di Orsi e Cosse
Oggi, sabato 1° marzo, Yamandú Orsi, ex professore di storia di 57 anni, e Carolina Cosse, ex sindaca di Montevideo, assumono ufficialmente le cariche di presidente e vicepresidente dell’Uruguay, segnando il ritorno al potere del Frente Amplio, la coalizione di sinistra che ha governato il paese dal 2005 al 2020. La cerimonia di insediamento, ricca di simbolismo e protocollo, si svolge nel cuore di Montevideo, con la partecipazione di numerose autorità internazionali e rappresentanti di governi stranieri.
Le sfide del nuovo governo
Orsi inizia il suo mandato con il sostegno del 52% degli elettori, ma affronta una serie di sfide complesse. In primo luogo, dovrà gestire una maggioranza parlamentare risicata: il Frente Amplio controlla 16 seggi su 30 al Senato, ma è in minoranza alla Camera dei Rappresentanti, con 48 seggi contro i 51 dell’opposizione. Questo scenario richiederà abilità negoziali per portare avanti il programma di governo del Frente Amplio.
Tra le priorità annunciate da Orsi ci sono il raddoppio della crescita economica (dall’1% al 2% annuo), la riduzione della povertà (attualmente al 9,1%, pari a 350.000 persone) e il potenziamento dell’istruzione e della ricerca, con l’obiettivo di destinare il 6% del PIL all’educazione e l’1% alla scienza. Inoltre, il nuovo governo punta a abbassare l’età pensionabile a 60 anni e a smantellare 50 bande di narcotraffico, affrontando così una delle principali preoccupazioni dei cittadini in materia di sicurezza.
Il ruolo internazionale dell’Uruguay
A livello internazionale, Orsi si propone come un mediatore tra i leader regionali, in particolare tra il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il presidente argentino Javier Milei. La sua visione è quella di rafforzare il Mercosur, in contrasto con la politica del predecessore Lacalle Pou, che aveva cercato di promuovere accordi bilaterali al di fuori del blocco. Orsi crede nell’unità latinoamericana e intende rilanciare il ruolo dell’Uruguay come ponte tra le diverse posizioni politiche della regione. La sua elezione potrebbe rappresentare un’opportunità per rilanciare iniziative regionali come la CELAC (Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici) e l’UNASUR (Unione delle Nazioni Sudamericane), che hanno perso slancio negli ultimi anni.
Un altro aspetto geopolitico da considerare è il posizionamento dell’Uruguay nei confronti delle due superpotenze globali: Stati Uniti e Cina. Durante la campagna elettorale, Orsi ha espresso l’intenzione di mantenere un approccio equilibrato, cercando di non allinearsi esclusivamente a nessuna delle due potenze.
La storia di Yamandú Orsi
Figlio di un lavoratore rurale di origini italiane e di una madre sarta di origini spagnole, Orsi è nato nel 1967 a Canelones, una zona rurale del paese. La sua infanzia umile, trascorsa in una casa senza luce elettrica né acqua corrente, ha sicuramente contribuito a plasmare il suo carattere e la sua visione politica. Dopo aver studiato storia e aver lavorato come insegnante, Orsi ha intrapreso la carriera politica nel 2005, diventando segretario generale dell’intendenza di Canelones. La sua ascesa è culminata con la vittoria alle elezioni presidenziali del 24 novembre 2023, sostenuta da figure di spicco come l’ex presidente José “Pepe” Mujica e l’ex vicepresidente Lucía Topolansky.