Viva il Primo Maggio. Viva la Costituzione
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Buon primo maggio cari amici: oggi è il giorno del lavoro e della libertà.
Vi propongo questa canzone, una canzone di Ivan Della Mea (in questa versione ad interpretarla è Cisco): un pezzo bellissimo, che dal giorno in cui un caro amico me lo fece scoprire ha sempre occupato un posto speciale nel mio cuore. Il testo è meraviglioso e racconta del dialogo tra un operaio e sua moglie: lui torna a casa e le racconta di essere stato licenziato e «la ragione è perché ho scioperato» le sue parole colme di rabbia «per la difesa dei nostri diritti, del mio lavoro, della libertà».
È davvero impressionante come questa canzone sia tornata attuale: potrebbe essere stata scritta ieri e la troveremmo al passo con i tempi. Tempi nei quali la persona rischia di perdere tutto, i mezzi per sostenere un’esistenza libera e dignitosa, solo per aver espresso il suo pensiero, per aver preteso il rispetto delle regole, per aver rivendicato condizioni eque.
Non può esserci lavoro senza libertà e non può esserci democrazia senza lavoro: ce lo dimostrano le tante donne e i tanti uomini del lavoro costretti ad accettare l’iniquità, privi come sono di tutele e protezioni che consentano una reazione.
C’è un solo passaggio della canzone che probabilmente oggi in pochi potrebbero condividere: l’operaio era pronto a lottare per la difesa dei suoi diritti, del suo lavoro, della libertà… e del sindacato.
Parole davvero significative: oggi ci aspettiamo, giustamente, una difesa che provenga dal sindacato, mentre in quei giorni la gente del lavoro era disposta a perdere tutto pur di difendere il sindacato. Un sindacato di cui si sentiva parte, in un disegno complessivo di riscatto sociale, nella costruzione, financo nell'imposizione, di un equo compromesso tra capitale e lavoro.
Qualcosa è successo, evidentemente, qualcosa si è rotto: uomini e donne minori hanno preso il timone di una lotta che si è trasformata in continuità, contiguità, corruzione politica e morale.
Ma oggi è la festa del lavoro, è la festa di un preciso modello di lavoro e dunque della democrazia: è la festa di un ideale nel quale non smetteremo mai di credere, per il quale vogliamo lottare, pronti anche al sacrificio.
L’ideale c’è, è vivo ed è giusto perché quello disegnato nella nostra Costituzione.
Viva il Primo Maggio!
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Ho scritto “Contro lo smart working”, Laterza 2021 (
https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858144442) e “Pretendi il lavoro! L'alienazione ai tempi degli algoritmi”, GOG 2019 (
https://www.gogedizioni.it/prodotto/pretendi-il-lavoro/)