Washington, veglia per Aaron Bushnell: “Il popolo palestinese ti ringrazia"

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Decine di manifestanti si sono radunati, ieri sera, davanti all'ambasciata israeliana a Washington DC per onorare Aaron Bushnell, l'aviatore statunitense di 25 anni, che si è dato fuoco davanti all'ambasciata di Israele per protestare contro il genocidio che Tel Aviv sta perpetrando contro i palestinesi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, dopo l’operazione ‘Tempesta di al Aqsa’ di Hamas.

Domenica pomeriggio, Bushnell ha avviato un live streaming su Twitch e si è diretto verso l’ambasciata israeliana con una bottiglia piena di liquido infiammabile.

"Non sarò più complice del genocidio", ha detto nel video. "Sto per intraprendere un atto di protesta estremo. Ma rispetto a ciò che le persone hanno vissuto in Palestina per mano dei loro colonizzatori, non è affatto estremo. Questo è ciò che la nostra classe dirigente ha deciso sarà normale."

Questo atto estremo di Bushnell, visto come uno straziante atto di sfida contro le implacabili atrocità inflitte alla popolazione assediata di Gaza, ha toccato profondamente l’opinione pubblica negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

L'hashtag #AaronBushnell è rimasto la tendenza più popolare su X, ex Twitter, con l'incredibile cifra di un milione di post solo nella giornata di ieri.

Alla veglia per ricordare Aaron e il suo gesto c’erano i veterani fianco a fianco con gli studenti, così come ha visto partecipare attivisti e cittadini comuni.

"Mi si spezza il cuore per Aaron"

Come ha raccontato il corrispondente di TRT World, in questa atmosfera solenne di silenzio e dolore, era palpabile la volontà dei partecipanti alla veglia di non tacere di fronte all’ingiustizia.

Sarah, una studentessa universitaria venuta a renderle omaggio e ha dato solo il suo nome, ha parlato del profondo impatto che la morte di Bushnell ha avuto su di lei.

"Il suo coraggio mi ha scosso nel profondo", ha raccontato, con la voce tremante per l'emozione. "Mi fa dubitare di cosa sto facendo per fare la differenza nel mondo."

"Il mio cuore si spezza per Aaron e la sua famiglia. Nessuno dovrebbe mai sentirsi così disperato da ricorrere a misure così drastiche. È una tragedia, un campanello d'allarme per tutti noi a fare meglio, ad essere migliori", ha ricordato Olivia Thompson, un’insegnante in pensione, presente sul luogo della veglia.

"Lavorare per la pace a Gaza"

"Lui [Bushnell] è un martire proprio come il resto dei palestinesi, ha detto Omar, un manifestante palestinese americano. "Il tuo sacrificio non sarà dimenticato. Il tuo coraggio non sarà dimenticato. Il popolo palestinese ti ringrazia."

David, un manifestante ebreo ortodosso, proveniente da una famiglia che ha vissuto l'Olocausto:

"Lo capisco in prima persona, e posso capire la disperazione che Aaron deve aver provato. L'autoimmolazione... è un atto disperato, nato dall'angoscia. Dobbiamo onorare la sua memoria lavorando per la pace a Gaza, lottando per un Medio Oriente in cui tutti vivano con dignità e rispetto."

La morte di Bushnell, definita lunedì dal Pentagono un "evento tragico", probabilmente aggiungerà ulteriore pressione all'amministrazione Biden tenere a freno il suo alleato Israele e imporre una tregua vincolante a Gaza.

Scott Ritter: Aaron Bushnell, una riflessione sul dovere e sulla coscienza

Scott Ritter, analista geopolitico, ex capo degli ispettori delle Nazioni Unite in Iraq dal 1991 al 1998, sul canale Youtube del Giudice statunitense Andrew Napolitano, Judging Freedom, ha spiegato che la vicenda di Bushnell non è semplicemente il racconto di una tragedia, ma un chiaro appello a esaminare i ruoli e le responsabilità che noi, come società, portiamo di fronte a ingiustizie globali.

Secondo Ritter "Aaron Bushnell è un eroe che ha pagato il prezzo più alto per mandare un messaggio, per far sì che le persone si guardino dentro e dicano 'Cosa farò per questo genocidio che viene commesso in nostro nome?'”

 

 

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La Redazione de l'AntiDiplomatico

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