Xinjiang. L’acqua che trasforma la vita: il caso della Contea di Jiashi
Nella foto una donna si lava le mani con acqua pulita del rubinetto nella contea di Jiashi, prefettura di Kashgar, regione autonoma uigura dello Xinjiang. WANG ZHUANGFEI/CHINA DAILY
Un gruppo di giornalisti provenienti da 24 paesi ha intrapreso una visita nella Regione Autonoma Uigura dello Xinjiang.
Vi raccontiamo in prima persona questo proficuo scambio di conoscenza reciproca all'interno di un ancestrale patrimonio umano e culturale della Via della Seta.
Leggi il primo reportage: Lo Xinjiang e la Nuova Via della Seta: il fulcro eurasiatico della Cina moderna
------------------
di Maylyn Lopez - Kashgar (luglio 2025)
Dopo un'immersione nel mondo dell'innovazione agricola che vi abbiamo riportato nel primo reportage, dirigiamo lo sguardo verso l'elemento che rende possibile questa prosperità: l'acqua. La sala espositiva "Bevi l'acqua, pensa alla fonte" a Jiashi ci guida in un viaggio approfondito attraverso le iniziative locali per la sicurezza idrica. Qui scopriamo come l'acqua proveniente dallo scioglimento delle nevi delle maestose montagne Kunlun e Tianshan sia la linfa vitale di Kashgar e delle aree circostanti, trasformando aridi deserti in fertili terre coltivabili.
Ai margini del deserto del Taklamakan, Jiashi era sinonimo di scarsità idrica e povertà endemica. Ma dal 2019, un progetto monumentale ha cambiato la sorte di 460.000 residenti della provincia autonoma della Repubblica popolare cinese: un sistema idrico lungo oltre 1.800 km convoglia oggi acqua potabile dai ghiacciai del Monte Muztagata direttamente nei villaggi, grazie a un complesso sistema di captazione e distribuzione.
In passato gli abitanti si affidavano a stagni di acqua piovana, canali d’irrigazione o pozzi superficiali, spesso consumando “acqua stagnante” salmastra e contaminata. Nel 2019, 15.000 circa dei residenti più poveri non avevano accesso ad acqua potabile. In questo contesto, il governo cinese ha lanciato una delle più grandi operazioni infrastrutturali per la sicurezza idrica nel quadro della campagna nazionale contro la povertà.
Approvato all’inizio del 2019 e completato nel maggio 2020, il Progetto per l’Acqua Potabile Sicura Urbano-Rurale ha previsto il trasporto di acqua di scioglimento glaciale proveniente dal Monte Muztagata – situato a circa 200 km di distanza – fino a ogni villaggio della contea.
Il sistema idrico realizzato è un’opera ingegneristica senza precedenti per la regione: 1.827 km di condotte totali, 112 km di tubazioni principali, 167 km di diramazioni interne, 1.548 km di rete capillare per raggiungere 295 villaggi.
Un impianto di trattamento costruito sulla riva orientale del fiume Gaizi, con processi di decantazione, filtrazione e disinfezione secondo standard nazionali
Dal 20 maggio 2020, oltre 460.000 abitanti hanno avuto accesso diretto all’acqua potabile. Per molti, è stata la prima volta nella vita in cui hanno potuto aprire un rubinetto e bere acqua limpida e dolce.
L’impatto è stato profondo e multidimensionale. Sul piano sanitario, le malattie sono crollate; sul piano economico, l’arrivo dell’acqua ha favorito la nascita di attività agroalimentari e artigianali locali, inclusi forni tradizionali e coltivazioni di meloni. Nuove imprese hanno creato occupazione stabile, riducendo l’emigrazione rurale. A livello ambientale, la chiusura dei vecchi pozzi contaminati ha protetto le falde e migliorato l’equilibrio ecologico.
Non si tratta solo di tubi, dighe o pompe, dunque, ma di una trasformazione epocale che ha portato l’acqua potabile direttamente nelle case di migliaia di famiglie, migliorando salute, economia e qualità della vita. Quella che era terra desolata oggi è una distesa fertile, con coltivazioni moderne alimentate da un’irrigazione affidabile.
L’agricoltura, motore economico della regione, è rinata, creando lavoro e opportunità. Jiashi è diventata un caso studio di come investimenti mirati, tecnologia e collaborazione tra governo e comunità possano trasformare un territorio e la vita delle persone.