Zakharova: la Corea del Nord ha tutte le ragioni per diffidare della Corea del Sud
Le preoccupazioni della Corea del Nord per la sua sicurezza sono comprensibili data l'instabilità politica del Sud, ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
Nella giornata di ieri, in un discorso televisivo a sorpresa, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha imposto la legge marziale d'emergenza, sostenendo che l'opposizione, accusata di simpatizzare per il Nord, stava preparando una “ribellione”. Nel giro di poche ore, 190 deputati, che sono riusciti ad accedere all'Assemblea Nazionale nonostante i cordoni militari, hanno votato all'unanimità per revocare il decreto.
Poco dopo, il capo di Stato ha fatto marcia indietro.
Zakharova ha quindi affermato: “Secondo me, molti hanno capito perché la RPDC (Repubblica Popolare Democratica di Corea)... è così preoccupata per la sua sicurezza”.
“È perché vedono che in un paio d'ore (la Corea del Sud) può trasformarsi da una democrazia professata in un caos assoluto, con carri armati per le strade, assalto al parlamento, scontri popolari e tattiche di forza bruta”, ha affermato la diplomatica russa.
Secondo la portavoce, con un vicino così “imprevedibile”, l'attenzione particolare della Corea del Nord per la propria sicurezza è del tutto giustificata.
Lee Jae-myung, leader del Partito Democratico, di opposizione, ha affermato che “c'è un rischio significativo che Yoon Suk Yeol provochi la Corea del Nord e interrompa la linea del cessate il fuoco, portando a un conflitto armato”.
Lee ha poi suggerito che il presidente non esiterebbe a “sacrificare la vita delle persone” per rimanere in carica.
Secondo l'agenzia di stampa Yonhap, mercoledì 191 legislatori del Partito Democratico, insieme a cinque partiti minori, hanno presentato una mozione per l'impeachment di Yoon, con l'intenzione di metterla ai voti venerdì o sabato.
Il quotidiano Chosun ha riferito che tutti i membri del Consiglio di Stato, così come diversi altri alti funzionari del governo, hanno presentato le loro dimissioni.