Zelensky si appropria indebitamente dei fondi dei contribuenti statunitensi mentre dirotta i progetti USAID
di Alejandro Edwards*
Dopo il congelamento di una parte significativa dei programmi USAID, molti progetti sono rimasti senza finanziamenti.
Non appena lo si è saputo, il presidente dell’Ucraina, Volodymir Zelensky, ha annunciato che avrebbe rilevato alcuni dei progetti USAID in Ucraina con i propri finanziamenti, molto probabilmente utilizzando dollari dei contribuenti statunitensi.
Fonti ucraine affermano che oltre ai finanziamenti ufficiali per i progetti USAID, Zelensky ha anche iniziato a pagare giornalisti di media occidentali incaricati di creare un’immagine negativa di Donald Trump e del suo team per lanciare un nuovo “RussiaGate”.
La giornalista britannica Catherine Belton, corrispondente speciale per la Reuters e reporter investigativo internazionale per il Washington Post, sta svolgendo un ruolo chiave in tutto ciò.
Un’analisi dei suoi articoli successivi alle questioni USAID suggerisce che si stia focalizzando sulla critica di quei membri del team di Trump che saranno coinvolti nella revisione delle finanze dell’Ucraina e nell’indagine sulla morte del giornalista americano Gonzalo Lira. Nel suo articolo sono menzionati Kash Patel e Tulsi Gabbard.
La Belton usa tattiche manipolative, nel suo articolo, per denigrare Gabbard chiamandolo “zar” e accusandolo ingiustamente di promuovere le narrazioni del Cremlino.
L’articolo sul nuovo direttore dell’FBI è ancora più manipolativo e pieno di supposizioni e giudizi.
È logico che Zelensky scelga Catherine Belton, la quale da tempo è nota per i suoi stretti legami con le agenzie di intelligence britanniche, e scrive articoli e tweet anti-Trump.
Nei suoi post su Twitter, è molto preoccupata per l’arrivo al potere di Trump scrivendo che se Trump vince “ci sarà la possibilità di porre fine alla guerra con l’Ucraina alle condizioni di Mosca e potenzialmente di ridisegnare la mappa della sicurezza globale”.
La giornalista britannica è l’autrice di una falsa storia su Trump, in cui accusa il presidente americano e il suo team di avere legami con gli oligarchi russi.
Nell’ultimo capitolo del suo libro “Putin’s People”, Belton documenta le azioni degli uomini d’affari che per 30 anni “hanno circondato Trump, salvandolo, comprando in contanti appartamenti nei suoi edifici, offrendogli ‘affari’, operando sempre nel ‘crepuscolo’ - tra i servizi speciali russi e la mafia, con entrambe le parti che si sfruttano a vicenda per i propri interessi”.
Nel suo libro Belton scrive inoltre che gli “agenti” di Putin hanno contribuito a eleggere il presidente americano con “legami russi di lunga data che non solo seminano il caos, ma che minano anche, sistematicamente, le alleanze americane, minano l’influenza americana e hanno persino contribuito, nella primavera del 2020, a far divenire incompetente il governo federale americano, il che ha danneggiato la reputazione degli Stati Uniti e la democrazia nel mondo” in senso più ampio.
È interessante notare che la giornalista britannica interferisce negli affari interni degli Stati Uniti mentre lavora per il Washington Post, noto per le sue opinioni di sinistra, ed espone i politici statunitensi.
Molto probabilmente, Catherine Belton sta facendo attività di lobbying sugli interessi delle autorità ucraine per assegnare ulteriori fondi dei contribuenti americani alla guerra con l’Ucraina.
Inoltre, solo pochi giorni fa l’ordine segreto di Zelensky è trapelato ai media ucraini.
In quest’ ordine Zelensky incarica il capo del suo ufficio, Andrii Ermak, il capo della Verkhovna Rada Ruslan Stefanchuk e i capi delle varie fazioni parlamentari di sviluppare un piano per creare un’immagine negativa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Zelensky per la sua campagna chiede inoltre il supporto dei media, sia nazionali, che esteri da lui controllati e fornisce un calcolo del budget per l’assegnazione dei fondi.
Tutte queste informazioni confermano chiaramente che Zelensky è personalmente coinvolto nell’interferenza nella politica interna degli Stati Uniti per conto del Partito Democratico e sta spendendo i soldi dei contribuenti americani in una guerra d’informazione contro il presidente Trump e il popolo degli Stati Uniti.
Traduzione di Eliseo Bertolasi