Regole militari usate dal capitalismo odierno per “invadere” gli Stati
In un libro, scritto da due ufficiali dell’Esercito, la storia di un modello economico che ha tolto la sovranità monetaria ai governi, ai quali è così precluso ogni rinnovamento politico
di Evey Hammond
Regole militari sono oggi al sevizio di un potere finanziario globale che sta mettendo in ginocchio gli Stati moderni, oggi privati della sovranità monetaria, senza la quale è impossibile qualsiasi rinnovamento della politica. Lo sostengono Michele Dattolo e Rodolfo Guiscardo nel libro appena pubblicato “Il capitalismo castrense. Alla scoperta dei poteri forti” (Ed. Nicomp Laboratorio Editoriale - 2015). Secondo i due ufficiali dell’Esercito, ora in pensione dopo 40 anni di servizio iniziato nell’Accademia militare, precetti bellici come obbedienza, rispetto della gerarchia, premi, punizioni, tenacia fino alla morte nel raggiungimento dell’obiettivo, sono utilizzati oggi dal capitale finanziario, ribattezzato “capitalismo castrense”. La parola “castrense” proviene dal latino “castrensis”, che deriva da “castrum” ovvero “fortezza” o “accampamento militare”. Il libro analizza le varie fasi di affermazione del capitalismo “castrense-militare” dal 1600 fino ai giorni nostri oggi, dove poteri forti agiscono contro la sovranità nazionale e i principi della democrazia, usando regole di persuasione di stampo militare.
Banca centrale europea (Bce), Fed (Banca centrale americana) e agenzie di rating sono solo esempi degli “strumenti” di questo sistema. “La Banca centrale europea - scrive Guiscardo - non fa parte dell’Unione europea, non è sottoposta ad alcun vincolo di carattere giuridico, è autonoma ma influenza tutta la realtà europea. Negli Stati Uniti c’è la Federal Reserve. Una banca privata che rappresenta tutte le componenti del capitalismo castrense e che, durante la crisi del 2008, ha fatto gravare sullo Stato il salvataggio per migliaia di miliardi. Le agenzie di rating sono un’altra parte del sistema, società private che hanno una funzione pubblica. La ‘banca X’, che ha una buona parte dell'agenzia di rating, prevale sulla realtà degli Stati nazionali, ormai residuali”.
“La conclusione -¬ rileva Guiscardo - è che i vari Stati europei si danno da fare, sostenendo di poter avere una funzione di rinnovamento della politica e dell’economia, ma se non hanno sovranità monetaria non possono fare niente, non è che non vogliono, non possono. E la cosa grave è che non ce lo dicono”.
“A differenza delle guerre napoleoniche - sostengono gli autori - dove l’Armata precedeva sempre l’Intendenza (leggi logistica in senso ampio) ora è l’Intendenza che va avanti (leggi merci e denaro) seguita e protetta dall’Armata. Con una differenza - scrivono i due ufficiali - in passato i militari con le loro regole militari erano al servizio degli Stati che ne dosavano il livello di violenza. Oggi, invece - sostengono i due ufficiali - il capitale ha ridotto gli Stati a semplici pedine di un disegno globale egemonico o, nel migliore dei casi, a comprimari”. Dal libro, ricco di analisi e riferimenti storici, emerge un’accusa che mira a essere un’esortazione ad agire per contrastare questo sistema. “Gli Stati con le loro Istituzioni – affermano Michele Dattolo e Rodolfo Guiscardo - potevano reagire a questa invasione finanziaria che non è meno pericolosa di quella militare e non l’hanno fatto”.