Una certa illusione riguardante la Libertà

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Una certa illusione riguardante la Libertà

 

“Siamo davvero liberi? Le neuroscienze e il mistero del libero arbitrio”. È sempre meraviglioso ricordare che per qualcuno la libertà umana rappresenta la vera responsabilità delle azioni e delle decisioni (Mario De Caro, Andrea Lavazza, Giuseppe Sartori, eccetera; Codice, euro 18).

L’argomento trattato oggi è sicuramente molto spinoso e per certi versi quasi indimostrabile. Già Charles Darwin scrisse: “Un essere morale è un essere in grado di paragonare le sue azioni e le sue motivazioni passate e future e di approvarle o disapprovarle. Non abbiamo ragione di supporre che qualcuno degli animali inferiori abbia queste capacità” (p. 145). Per alcuni studiosi “Il cervello andrebbe a realizzare, tramite attivazioni di specifici circuiti neurali, la scelta prodotta dall’io cosciente. Alcune ricerche empiriche nell’ambito della neuroscienze cognitive hanno però complicato questa visione delle cose” (Giuseppe Sartori e Francesca Gnoato, p. 167).

In  effetti tutta “La questione del libero arbitrio, giova ripeterlo, resta un enigma su cui, da secoli, si arrovellano filosofi, teologi e scienziati, senza mai raggiungere risultati davvero condivisi. D’altra parte, lo stesso concetto di libero arbitrio… si rivela problematico: non c’è infatti accordo se esso si applichi solo all’agire o concerna anche la volontà” (introduzione a cura di De Caro e di Lavazza).

Anche “l’interpretazione dei risultati neuroscientifici non implica affatto la negazione del libero arbitrio… i dati sperimentali e le evidenze neurofisiologiche di cui disponiamo sono suscettibili di letture assai diverse tra loro. In secondo luogo, le nostre conoscenze rispetto ai processi neurobiologici presentano ancora vaste lacune” (Filippo Tempia). La verità non è sempre sola. A volte sono possibili più interpretazioni, ma alcune persone saranno più libere e più responsabili.

Forse “Gli uomini s’ingannano nel ritenersi liberi… essi sono consapevoli delle loro azioni ma sono ignari delle  cause da cui sono determinati. Questa è dunque la loro idea di libertà, dal momento che non conoscono alcuna causa delle loro azioni” (Spinoza). Nelle parole di oggi “A nessuno di noi piace l’idea che ciò che facciamo dipenda da processi che non conosciamo; preferiamo attribuire le nostre scelte a volizione, volontà, autocontrollo… Forse sarebbe più onesto dire: La mia decisione è stata determinata da forze interne che non comprendo” (Minsky, p. 35).

La libertà è la base della reputazione umana. Ma è un’illusione? È probabile che circa il 90 per cento delle persone non sia completamente libera (di sicuro lavora per chi la vuole fare lavorare). A pensarci bene “Ora, tu  ricevi tutte le tue idee; quindi, ricevi il tuo desiderio; quindi, desideri in modo necessario” (Voltaire, p. 45). E di sicuro molti politicanti e “Qualunque mago può raccontare il segreto di un’illusione efficace” (p. 33).

Dopotutto nessuno ha mai dimostrato “l’esistenza del libero arbitrio in senso filosofico: ciò rimane indimostrato e, probabilmente, indimostrabile” (Baumeister, p. 71). Ma forse il vero problema è rappresentato dal fatto che i vari potenti e troppi politici considerano troppi cittadini come cretini (https://www.proteinpower.com/basic-laws-human-stupidity).

Mario De Caro è professore di Filosofia morale all’Università Roma Tre. Dal 2000 insegna alla Tufts University (https://as.tufts.edu/philosophy/people/faculty/deCaro).

Andrea Lavazza è senior research felow presso il CUI di Arezzo e studia la Neuroetica e la Filosofia della Mente (www.cui.org/andrea-lavazza; http://societadineuroetica.it/sine-lavazza.html).

Giuseppe Sartori insegna Neuropsicologia forense e Neuroscienze forensi all’Università di Padova (https://www.dpg.unipd.it/en/giuseppe-sartori; https://www.testimonianzapenale.com/lautore).

 

Nota complicata – Qualcuno ha detto che “la cultura ha guadagnato soprattutto da quei libri con cui gli editori hanno perso” (Thomas Fuller). Poi segnalo la bella interpretazione delle dieci regole della manipolazione mediatica, https://www.youtube.com/watch?v=1cam55tcA6 e altre cose:

https://100giornidaleoni.it/tv/apandemia-con-stefano-scoglio (interpretazioni molto ampie);

https://www.youtube.com/watch?v=TWVOW12XBNY (la dottoressa Loretta Bolgan che ha studiato presso l’Università di Padova e l’Università di Harvard).

Nota aggiornata – Per alcuni aggiornamenti bellici dell’avvocato veneto Marco Pata: https://www.youtube.com/watch?v=lNeGhPkiwag;

https://www.byoblu.com/2022/03/02/parla-il-giudice-coraggioso-del-tribunale-di-pisa-che-ha-dichiarato-illegittimi-i-dpcm (direi più che OK);

https://mmzero.it/prodotto/psicologia-delle-folle (questo è un libro ritornato in prima linea);

https://www.youtube.com/watch?v=bkFVNRZv2eM (un documentario tedesco sull’agonia ucraina, solo per adulti molto adulti); https://www.youtube.com/watch?v=WscWO2uPk84 (un cattivo esempio europeo); https://www.youtube.com/watch?v=j9ZJbt9NV1w (il buon esempio del professore romano Alessandro Orsini);

https://www.youtube.com/watch?v=VPHHkFVSbPw (cinque minuti con Alberto Contri, RadioRadio);

https://www.youtube.com/watch?v=1b9YJIIaiJ4 (un cittadino e un dirigente televisivo);

https://www.youtube.com/watch?v=8pa4EwiFgu8 (Giulietto Chiesa e Arnaldo Vitangeli).

Damiano Mazzotti

Damiano Mazzotti

"Prima delle leggi, prima della stampa, la democrazia è la parola che puoi scambiare con uno sconosciuto" (Arturo Ixtebarria').

 

Damiano Mazzotti è nato nel 1970 in Romagna e vive in Romagna. Si è laureato in Psicologia Clinica e di Comunità a Padova nel 1995. Nel corso della vita si è occupato di consulenza, di formazione e di comunicazione, lavorando nella Regione Emilia-Romagna, per società di Milano e per l’Istituto Europeo di Management Socio-Sanitario di Firenze. Nel 2008 diventa uno studioso indipendente e un Citizen Journalist che ha pubblicato centinaia di articoli sulla piattaforma informativa Agoravox Italia (www.agoravox.it/Damiano-Mazzotti). Nel 2009 ha pubblicato Libero pensiero e liberi pensatori, il primo saggio di un giornalista partecipativo italiano. 

 

 

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