Ecco quello che non ha potuto dire Roger Waters a Sanremo

Ma cosa c’era di tanto scandaloso nel videomessaggio (prima annunciato da Amadeus in conferenza stampa e poi censurato) di Roger Waters al Festival di Sanremo? Secondo i bene informati Waters sottolineava che i diritti delle donne sono diritti umani, e che la battaglia contro gli abusi va sostenuta in ogni modo. Poi ribadiva che lui ama l'Italia, che il nostro è un popolo coraggioso e si complimentava con Sanremo che tanto spazio aveva scelto di dare al mondo femminile. Infine citava una delle sue canzoni più recenti (Waiting for her, contenuta nell’album Is this the life we really want?) ispirata a una poesia dell’intellettuale palestinese Mahmoud Darwish. Da quella poesia, spiegava il leggendario rocker, “ho imparato che le donne non basta amarle ma bisogna saperle.

Non si può citare una poesia di un intellettuale se palestinese nel nuovo corso della RAI?

Nessun attacco, quindi, a Israele o a Salvini (come Roger Waters aveva fatto nella sua conferenza stampa al Festival del Cinema di Venezia) ma – secondo Il Fatto Quotidiano – la nomea contro il fondatore dei Pink Floyd sarebbe bastata per scatenare le ire di Marcello Foa Presidente della RAI che, forse, non aveva neanche visto il videomessaggio. Una ipotesi ancora peggiore da parte di Chef Rubio (censurato due mesi fa dalla RAI): la longa manus del sionismo.

Roba da Commissione di Vigilanza RAI, dove, al momento e incredibilmente tutto tace.

Francesco Santoianni

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