A rischio 100 mila posti di lavori UE nel settore della birra - FT
L'amministrazione Trump ha scatenato il panico nel settore birraio europeo imponendo dazi del 25% sulle importazioni di birra dall'Unione Europea, una misura che secondo Brewers of Europe potrebbe costare 100.000 posti di lavoro nel Vecchio Continente. Lo riporta il Financial Times.
Il Dipartimento del Commercio USA ha inserito birra e lattine di alluminio vuote nella lista dei prodotti soggetti a dazi sull'alluminio, generando confusione tra i produttori europei: non è chiaro se la tassa colpirà solo la birra in lattina o tutte le esportazioni. Julia Leferman, segretaria generale di Brewers of Europe, che riunisce big come AB InBev, Heineken e Carlsberg, denuncia al FT: "Siamo vittime collaterali di una guerra commerciale che non abbiamo voluto".
Nel 2023 le esportazioni UE-USA di birra hanno raggiunto 870 milioni di euro, con 2 milioni di addetti nel settore in Europa. "Se Bruxelles non interverrà subito, molte medie imprese dovranno chiudere", avverte Leferman. La DG Trade UE ha già avviato contatti con Washington, ma al momento senza risultati. Fonti comunitarie, prosegue il FT, riferiscono che la Commissione starebbe valutando ritorsioni mirate su whiskey e veicoli americani. La Germania, che copre il 40% delle esportazioni UE di birra, minaccia il ricorso all'OMC. Intanto Heineken, che esporta il 15% della produzione negli USA, valuta di spostare parte della produzione in Messico. Gli esperti avvertono che i rincari potrebbero arrivare al 30% sui prodotti di importazione, mentre alcuni vedono un'opportunità per riscoprire le birre artigianali locali.