"Anatre moribonde". La nuova saga Skripal: non si sa più se ridere o piangere con le bufale russofobe dei media occidentali
Una ennesima pugnalata contro Trump dietro la “precisazione”, tramite un tweet del 5 giugno, di Julian Barnes, giornalista del New York Times? Riepiloghiamo i fatti. Barnes pubblica, il 16 aprile, un “scoop”, ripreso da molti media - ad esempio il Guardian, (stranamente, da noi, l’unico a riprenderlo è stato Sputnik) - secondo il quale, Trump era riluttante a prendere una qualche decisione davanti alla “notizia” dell’avvelenamento, compiuto dai russi, dell’ex spia Sergei Skripal e di sua figlia, avvenuta tramite il famigerato Novichok (“un gas nervino 100 volte più letale del Sarin”). A convincerlo ad espellere 60 diplomatici russi sarebbero state foto (rivelatesi false) che mostravano anatre morte e bambini moribondi colpiti a Salisbury, anch’essi, dal Novichok.
Ma chi ha passato a Trump quelle foto? Barnes ora rivela che non è stata la CIA ma, verosimilmente, qualche suo “fidato” contatto nei servizi segreti britannici o qualcuno del suo staff. La finalità di questa nuova puntata della saga Skripal è evidente: presentare Trump come un idiota che si fida delle “prove” passategli dal primo che passa.
Concordiamo pienamente. Ma che dire, allora, dei media che, con analoghe “prove”, sulla bufala del “Caso Skripal” e del Novichok ci hanno marciato per mesi?
Francesco Santoianni
P.S. Scusate la brevità del testo ma questo è il nostro dodicesimo articolo sul “caso Skripal”; speriamo di farci perdonare con questo videoclip