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Associazione industrie chimiche tedesche: embargo totale sul gas minaccia di "colpire al cuore" l'economia tedesca
Le sanzioni che dovevano mettere in ginocchio la Russia colpiscono forte chi le ha imposte, penalizzando particolarmente alcuni paesi, come Germania e Italia, che sono fortemente dipendenti dalle importazioni energetiche dalla Russia.
Un embargo totale sulle importazioni di gas potrebbe provocare "un attacco di cuore" per l'economia tedesca, ha dichiarato Christian Kullmann, presidente dell'Associazione dell'Industria Chimica del Paese, in un'intervista alla Süddeutsche Zeitung.
La possibile mancanza di gas è particolarmente preoccupante per l'industria chimica e farmaceutica, dove viene utilizzato come fonte di energia e materia prima. Secondo i dati dell'Associazione tedesca dell'industria chimica, questo settore utilizza il 15% del gas ed è quindi il maggior consumatore del Paese.
La scorsa settimana, Uniper, il principale importatore di gas naturale russo in Germania, ha chiesto aiuto al governo federale a fronte di una "estrema pressione finanziaria".
"Uniper è stata la compagnia più colpita dalla riduzione del gas russo e, di conseguenza, è sottoposta a un'estrema pressione finanziaria. Dalla metà di giugno, Uniper ha ricevuto dalla Russia solo il 40% dei volumi contrattuali e ha dovuto acquistare quantità sostitutive sul mercato a prezzi notevolmente più alti", ha dichiarato la società madre finlandese Fortum.
L'azienda ha inoltre riferito di essere in procinto di "negoziare in modo costruttivo" con il governo tedesco alla ricerca di una soluzione per "stabilizzare Uniper, sia in termini di rischi commerciali che di posizione finanziaria", dato che la sicurezza delle forniture di gas al Paese dipende da questo.
Il capo dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE), Fatih Birol, ha dichiarato a giugno che l'Europa deve prepararsi senza indugio a un'eventuale interruzione totale delle forniture di gas dalla Russia il prossimo inverno. "L'Europa deve essere preparata nel caso in cui il gas russo venga completamente tagliato", ha dichiarato Birol, sottolineando che il motivo dell'urgenza è la diminuzione delle forniture energetiche russe alla regione.
Per la Germania sembra concretizzarsi quanto paventato dal CEO della Basf: “Senza gas russo, l’economia collasserà”.
Intervistato dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung aveva contrapposto alla retorica bellicista di USA, NATO e megafoni del mainstream, la dura realtà: “Mettendo la questione in termini brutali, un eventuale stop alle forniture di Mosca trascinerebbe l’economia tedesca nella peggior crisi dal secondo dopoguerra e distruggerebbe la nostra prosperità. Soprattutto per molte piccole e medie aziende, questo potrebbe rappresentare la fine, Non possiamo prendere un rischio simile!”.
Adesso la Germania è davanti a una scelta irrevocabile: se dovesse decidere di continuare su questa strada, immolandosi sull’altare degli interessi di Washington, andrà incontro a de-industrializzazione e povertà crescente.
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