Aste immobiliari con sfratto preventivo. Intervista a Alfredo Belluco (Federazione Civica Italiana-Bene Comune)

Aste immobiliari con sfratto preventivo. Intervista a Alfredo Belluco (Federazione Civica Italiana-Bene Comune)

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Solo "due righe" nel PNRR di Draghi e del governo dei migliori tutti insieme assembratamente. "Si abrogano le disposizioni del Codice di Procedura Civile e di altre leggi che si riferiscono alla formula esecutiva" ( cioè all'asta immobiliare). Poche righe sfuggite all'attenzione di chi avrebbe dovuto vigilare e che aboliscono due conquiste legislative di entrambi i governi Conte 1 e 2, quindi approvate con il più ampio consenso parlamentare".

È Alfredo Belluco che denuncia, con comunicati stampa e interviste, la gravissima situazione in cui si verranno presto a trovare un milione di persone: senza casa.

Ma ripercorriamo insieme a Belluco, brevemente, la storia della legge Bramini che il PNRR annulla.


"Con il governo gialloverde fu infatti approvata la legge n° 12 del 2019 detta legge Bramini, proprio perché Sergio Bramini fu buttato in mezzo a una strada con la sua famiglia il 18 maggio 2018, in base alla legge 119/2016 detta Renzi/Boschi/Padoan"


Cosa stabiliva la legge di Renzi?


"In favore delle banche creditrici, la legge renziana imponeva che chi non avesse avuto modo di pagare le rate del mutuo, fosse immediatamente sfrattato ancor prima che la casa fosse venduta all'asta".
Il caso di Sergio Bramini, imprenditore di Monza, salì alla ribalta delle cronache nazionali nel 2018, "fallito a causa dello Stato" che non lo aveva pagato. Bramini aveva infatti ipotecato la sua casa pur di continuare a pagare i dipendenti, in attesa dei 4 milioni di euro di cui era creditore con lo Stato italiano.


Il 16 maggio 2018 Bramini venne sfrattato dalla sua villa a Monza in diretta TV "a reti unificate". Il caso fece scalpore e fu subito "attenzionato" dal Movimento 5 Stelle, tanto da far sì che Sergio Bramini diventasse consulente di Di Maio e scrivesse la legge che è conosciuta con il suo nome: legge Bramini.


Anche Salvini si affrettò a far visita a Bramini con tanto di telecamere.


La legge prevedeva, come spiega lo stesso Bramini a Monza today, "che il custode fallimentare non poteva più sostituirsi al debitore.


Stop allo sloggio preventivo, prima che l'immobile sia stato venduto all'asta, permettendo così al debitore di trovare nel frattempo una soluzione per lui e la famiglia".


La successiva legge numero 8 del 2020, approvata con il governo giallorosso, ha quindi esteso la normativa  anche alle procedure pendenti prima dell'entrata in vigore della legge 12/2019 Bramini, il diritto ai pignorati di rimanere nella propria abitazione fino a dopo il passaggio di proprietà e decorsi ulteriori 60 giorni.

Quindi anche il PD ha contribuito a perfezionare la legge.

"A pagina 57 e 58 del PNRR le tutele in giudizio delle famiglie pignorate vengono abrogate, senza che si levi una sola parola da qualsiasi partito, a difesa, soprattutto dopo quasi due anni di crisi pandemica, di disoccupazione, fallimenti, di crisi economica, di chi non ha avuto possibilità di onorare il debito con le banche, contratto quando il dramma covid non era certamente previsto.


Si tornerà, in pratica, alla situazione incostituzionale precedente alla legge Bramini"


Questo il grave appello di Alfredo Belluco della FCI-BC (Federazione Civica Italiana-Bene Comune), che denuncia da mesi questa aberrazione, "che viola da sola ben 5 articoli della Costituzione.

Non si può togliere alle famiglie e alle imprese il diritto di difesa in giudizio previsto dall'articolo 24 della Costituzione, anche perché i presunti crediti delle banche e delle società di recupero crediti, quando passano al vaglio della Magistratura, risultano sempre maggiorati da illecite spese e commissioni, anatocismo bancario e spesso con il superamento oggettivo del tasso soglia di USURA"

Questa "manina" sfuggita ai controllori dei diritti costituzionali e palesemente a favore delle banche, spacciata per pseudoriforma della giustizia in chiave semplificazione è un'altra gravissima miccia ancora inesplosa della macelleria sociale che il draghismo sta confezionando nel silenzio complice del parlamento, della politica, dei sindacati, dei media mainstream.

E dire che Bramini era consulente del M5S....


 

Agata Iacono

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Sociologa e antropologa

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