Boicottaggio contro Israele, crollano i profitti dei marchi occidentali
Le aziende che gestiscono marchi occidentali di cibo e bevande nei paesi musulmani stanno subendo perdite significative a causa del continuo boicottaggio delle aziende che fanno affari con Israele, nel contesto del genocidio dei palestinesi a Gaza, secondo quanto ha riportato, ieri, il Financial Times.
I consumatori dei paesi a maggioranza musulmana, come Egitto, Indonesia, Arabia Saudita e Pakistan, stanno boicottando aziende come McDonalds, Coca-Cola, Pepsi, KFC, Starbucks, Mondelez e Pizza Hut per protestare contro il loro sostegno a Israele nella guerra a Gaza.
"Questo evento non ha precedenti. La durata di questo conflitto non ha precedenti. L'intensità non ha precedenti", ha affermato Amarpal Sandhu, amministratore delegato di Americana Restaurants, in una conference call per riferire sulle recenti performance dell'azienda.
American Restaurants gestisce marchi come KFC, Pizza Hut e Krispy Kreme in Asia occidentale e in Kazakistan.
Il boicottaggio è stato promosso dal movimento Boycott, Divestment, and Sanctions (BDS), un gruppo di solidarietà filopalestinese. Fondato nel 2005, il gruppo cerca di esercitare pressioni finanziarie su Israele affinché ponga fine all'occupazione della Cisgiordania e di Gaza.