Mercosur, Lula: integrare, connettere all'Asia e chiudere l'accordo con l'Europa

Accordo siglato con l'EFTA (Norvegia, Svizzera, Islanda, Liechtenstein), ma l'intesa con Bruxelles è bloccata dalla Francia. Intanto, il presidente brasiliano punta sul Corridoio Bioceanico per l'Asia e sull'integrazione interna

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Mercosur, Lula: integrare, connettere all'Asia e chiudere l'accordo con l'Europa

Il Mercosur ha annunciato la conclusione delle trattative per un accordo di libero scambio con l'Associazione Europea di Libero Scambio (EFTA), composta da Norvegia, Svizzera, Islanda e Liechtenstein. Secondo il governo brasiliano, l'intesa coprirà il 99% delle esportazioni brasiliane verso i quattro paesi europei. L'EFTA eliminerà completamente i dazi sui settori industriale e ittico, mentre il Brasile liberalizzerà circa il 97% del proprio commercio con il blocco, garantendo a quest'ultimo un accesso preferenziale ai principali prodotti del Mercosur.

Tuttavia, gli esperti ridimensionano la portata concreta dell'accordo, frutto di trattative iniziate nel 2017 e concluse dopo 14 round. Luiz Carlos Delorme Prado, economista dell'UFRJ, sottolinea come il commercio tra i due bloci sia marginale: meno dell'1% delle esportazioni brasiliane è destinato all'EFTA (3,1 miliardi di dollari nel 2024). L'impatto reale per il Brasile sarebbe quindi limitato, risultando più simbolico che pratico. Gli europei, pur con economie più piccole ma altamente specializzate, potrebbero trarre maggior vantaggio. L'accordo attende ora la revisione e la firma formale.

L'annuncio arriva mentre il Mercosur cerca di sbloccare il ben più significativo accordo con l'Unione Europea, in stallo dal 1999 nonostante la conclusione tecnica delle negoziazioni. La firma è ostacolata, in particolare dalla Francia, per divergenze sulle norme ambientali, ritenute troppo sbilanciate a sfavore dei produttori europei.

In questo contesto, il presidente brasiliano Lula da Silva, assumendo la presidenza pro tempore del Mercosur al vertice di Buenos Aires, ha delineato le priorità del suo mandato. Ha espresso fiducia nella firma entro fine anno sia dell'accordo con l'UE che con l'EFTA, e nell'avanzamento dei negoziati con Canada, Emirati Arabi, Panama e Repubblica Dominicana. Lula ha sottolineato la necessità di rafforzare il commercio interno ed esterno, integrare settori chiave come l'automotivo e lo zucchero nell'unione doganale, ridurre i costi transazionali digitali attraverso l'uso delle valute locali e potenziare la connettività regionale con progetti come il Corridoio Bioceanico per l'Asia.

Altri pilastri includono il "Mercosur Verde" per un'agricoltura sostenibile e lo sfruttamento delle riserve di minerali critici, oltre al coordinamento nella lotta alla criminalità organizzata transnazionale. Lula ha esortato il blocco a guardare con decisione all'Asia, "centro dinamico dell'economia mondiale". La presidenza brasiliana si presenta come un test per le relazioni interne al blocco, soprattutto con Argentina e Paraguay.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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