Casellati scioglie la Commissione esteri del Senato. Punito politicamente il Presidente Petrocelli per aver votato NO alle armi in Ucraina

Casellati scioglie la Commissione esteri del Senato. Punito politicamente il Presidente Petrocelli per aver votato NO alle armi in Ucraina

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Nella giornata di oggi la Giunta per il Regolamento del Senato ha dato parere positivo allo scioglimento della Commissione esteri. Si tratta dell’ennesima spallata alle morenti istituzioni democratiche italiane: la dissoluzione di una Commissione permanente del Parlamento è qualcosa che non era stato mai fatto prima.

E’ così che si è voluto punire politicamente chi ha avuto il coraggio dal primo momento di fare quello che oggi (A PAROLE!) sostengono anche ipocriti mestieranti della politica. Quando il 31 marzo il Senato decideva di approvare in seconda lettura il decreto del governo che garantiva armi (senza nessuna specifica su quantità e qualità) al governo di Kiev, tutti i partiti (fatta eccezione di qualche componente del Misto tra cui Alternativa) decidevano per l’obbedienza fedele a Draghi (Nato). Solo un senatore del Movimento 5 Stelle votò contro: Vito Petrocelli, presidente della Commissione esteri del Senato.

I poveri partiti che oggi all'unanimità hanno votato per la dissoluzione della Commissione esteri hanno dato l'ennesima spallata alla possibilità che il nostro paese non sia un attore di belligeranza ma neutrale per la pace e le trattative. Principale responsabile è il Movimento 5 Stelle che oggi in modo strumentale e del tutto inutile continua a fare inutili dichiarazioni meno interventiste dopo aver votato, senza nessun dibattito parlamentare, la delega in bianco al governo sulle armi al regime di Kiev. 

Il primo commento del senatore Petrocelli alle agenzie: "Mandiamo armi a chi definisce eroe il nazista Bandera".

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