Cittadina siriana legata al PKK arrestata per l'attacco terroristico a Istanbul
L'attacco terroristico nella via centrale di Istanbul, Istiklal Caddesi, è stato compiuto da una donna di nazionalità siriana, inviata dalla città siriana di Kobani. La donna risulta essere legata al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), bandito in Turchia, ha dichiarato il Dipartimento di Sicurezza di Istanbul, che sta indagando sull'accaduto.
La cittadina siriana detenuta, Ahlam Albashir, ha confessato di essere un membro del PKK, si legge in un comunicato stampa diffuso dalle autorità turche.
La donna ha testimoniato che l'ordine di compiere l'attacco è stato dato dal PKK.
Il comunicato stampa precisa che la terrorista è stata arrestata dopo che la polizia ha studiato i file video di 1.200 telecamere a circuito chiuso. La donna è stata arrestata nel quartiere Esenler di Istanbul.
Interrogati anche altri 46 sospetti, che sono stati detenuti per presunti legami con l'attacco terroristico compiuto dalla filiale siriana PYD/YPG dell'organizzazione PKK.
Dopo l'attacco, le unità antiterrorismo e di intelligence, esaminando i filmati di sicurezza, hanno prima trovato il taxi che la terrorista aveva preso per fuggire dopo l'attacco, travestita da "cliente". Poi il tassista veniva condotto di notte presso l’unità antiterrorismo di Istanbul per prendere la sua deposizione, il taxi è stato esaminato dalle unità di sicurezza.
È stato stabilito che la terrorista di nazionalità siriana, che ha effettuato l'attentato, si è recata prima in una casa a Esenler e, dopo aver prelevato oro e denaro, si è recata presso un altro indirizzo. Circa 4 mesi fa - riferisce il quotidiano Cumhuriyet - era già stata in Turchia con un altro membro dell’organizzazione indicato come B., travestiti da "marito e moglie”.
Dalle registrazioni audio e di corrispondenza, raccolte dall’intelligence turca, emerge che Ahlam Albashir e il terrorista uomo di nome B. avevano ricevuto istruzioni di fuggire in Grecia dopo l'attacco.