COBAS. 3 Giugno, Sciopero nazionale. Stop ai Trasporti Dual-USE verso Israele di Poste Air Cargo
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In questi giorni la cgil e la uil denunciano la pessima condizione che si vive in poste italiane, quella che per anni hanno contribuito a determinare.
Gli stessi anni in cui il sindacalismo di base e conflittuale di questa azienda denunciava e lottava per quella manciata di rivendicazioni che solo ora, per esercizio di ricollocazione nel mercato sindacale, mettono in fila e ne fanno uno sciopero.
Lamentano l'esclusione, l'assenza di democrazia e di pluralismo. Eppure, loro, con gli storici compagni di merende, hanno operato l'esclusione del sindacalismo non connivente, non dai tavoli di concertazione di cui questi poco sono interessati, ma ancor peggio, dalle agibilità politico sindacali sui luoghi di lavoro partendo dalla legge 146/90 (denominata addirittura legge anti-cobas) di cui i sindacati concertativi si sono fatti forti sostenitori e a seguire con il T.U. sulla rappresentanza 2014 volti a limitare fortemente le possibilità d'azione di chi si è storicamente posto in contrarietà alla loro visione sempre più aderente a quelle aziendali e di cui la cisl, senz'altro, ne è iconica portabandiera.
É evidente a chiunque, e per loro stessa ammissione, che l'unico terreno di interesse delle proclamanti è proprio quella concertazione dalla quale si trovano momentaneamente messi in disparte.
Non siamo fiduciosi, abbiamo imparato a non esserlo, ma auspichiamo che questa postura conflittuale venga mantenuta e che non sia solo di circostanza.
Arrivano tardi, almeno di vent'anni, su quelle che sono state le nostre rivendicazioni, peraltro quelle meno radicali, sulle quali noi insistiamo da sempre e per le quali da sempre intraprendiamo azioni di lotta e scioperi.
Le stesse ragioni che ci portano a scioperare, ancora una volta, con la forza della coerenza, il 3 giugno 2025:
RIPUBBLICIZZAZIONE DI POSTE ITALIANE E DIFESA DEL SERVIZIO UNIVERSALE.
ASSUNZIONE DI TUTTI I CTD PER COLMARE LA CRONICA MANCANZA DI RISORSE E CHE ABBATTA LE RICHIESTE DI FLESSIBILITÀ.
+ BASTA PRECARIATO IN POSTE.
NO ALLE CONTINUE RIORGANIZZAZIONI AL SOLO SCOPO DI TAGLIARE IL PERSONALE.
NO ALLE CONTINUE PRESSIONI AZIENDALI E AL CONTINUO RICORSO AI PROVVEDIMENTI
DISCIPLINARI. AUMENTI DEI SALARI DIRETTI E AZZERAMENTO DEI SISTEMI DI WELFARE AZIENDALE.
REDISTRIBUZIONE (A CHI LAVORA) DEI PREMI AD PERSONAM E BONUS ED INCENTIVI AI MANAGER.
Ma altre, più urgenti e per noi fondamentali si sommano nel contesto dello scenario internazionale e del meschino contributo che l'azienda per la quale lavoriamo sta dando al genocidio in atto in Palestina.
? FUORI POSTE DALLA FONDAZIONE MED-OR DI "LEONARDO", la prima fabbrica di armamenti
dell'Unione Europea, che ha collegamento diretto con realtà militari israeliane.
SOSPENSIONE IMMEDIATA DEL TRASPORTO DI PRODOTTI DUAL-USE (A SCOPO CIVILE E BELLICO) VERSO ISRAELE di POSTE AIR CARGO.
Una azienda che non si fa scrupoli a fare profitto attraverso le diplomazie che supportano e "normalizzano" il genocidio che non si fa scrupoli a farsi logistica senza trasparenza con israele di prodotti potenzialmente ad uso bellico come sostengono persino gli esperti delle nazioni unite è la stessa azienda che, con le dovute proporzioni, riserva ai suoi dipendenti la pessima, insostenibile, opprimente e mortificante condizione che Lavoratrici e Lavoratori vivono quotidianamente.
FUORI POSTE DAL MASSACRO IN PALESTINA.
NOI NON SIAMO COMPLICI
COBASPOSTE
?
CUBPOSTE