Contro la dittatura del voto utile. Intervista a Luciano Vasapollo

 Contro la dittatura del voto utile. Intervista a Luciano Vasapollo

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"La straordinaria mobilitazione di poteri forti e la dittatura del "voto utile" propagandata da tutti i media di regime ha imposto il ritorno del diktat reazionario e estremamente pericoloso. Non solo per l'Emilia Romagna ma per tutta l'Italia". A sostenerlo è Luciano Vasapollo, professore di Economia presso La Sapienza e delegato del Rettore per i rapporti con i paesi dell’America Latina, a cui abbiamo chiesto un parere sui recenti risultati delle elezioni regionali.  "Lo stato di eccezione costruito ad arte, come nel caso dell'Emilia Romagna in queste settimane, l'emergenza creata ad hoc ha indotto a votare il "meno peggio" e le sue politiche devastanti che si chiamano neo-liberismo", ha proseguito.

   

Una tornata elettorale dove grazie soprattutto alla vittoria del Partito Democratico in Emilia Romagna e la contestuale quasi scomparsa dalla geografia politica regionale del Movimento 5 Stelle, tornano in auge le voci di chi vorrebbe tornare ad imprigionare l’Italia in una falsa alternanza bipolare dove sono ammesse solo le opzioni liberiste.  "Come Rete dei Comunisti abbiamo sostenuto con forza la nascita di Potere al Popolo e non ci aspettavamo risultati superiori. Per noi è importante stare oggi nel territorio, parlare per e rappresentare gli ultimi, gli esclusi e gli scarti del neo-liberismo dominante". 


"Salvini non è poi tanto peggio del Partito Democratico che ormai è mero rappresentate della medio-alta borghesia", ci spiega ancora Luciano Vasapollo, evidenziando come Lega e PD siano solo la faccia differente di una stessa medaglia liberale e liberista. "La nostra campagna elettorale è stata all'insegna del NO di qualunque coalizione e il SI alle lotte e movimenti di classe che sono gli unici che possono rimettere in moto il paese." Sul basso risultato di Potere al Popolo pesa la propaganda dei media che hanno fatto campagna assillante per il voto utile e per il ritorno al bipolarismo, vale a dire quella finta alternanza tra due coalizioni liberiste e schiave delle logiche del grande capitale. "Abbiamo fatto una campagna elettorale senza finanziamenti, ma con tanta dignità, passione e i risultati arriveranno. Lo abbiamo fatto ogni giorno con i lavoratori. Quei lavoratori con i contratti di pochi giorni o poche settimane (che fanno salire le statistiche sul collocamento), salari da fame, assenza di diritti. Abbiamo fatto una campagna elettorale per la reintroduzione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori. L’introduzione del salario minimo nella legislazione italiana, per garantire la dignità minima in ogni posto di lavoro.", ha proseguito Vasapollo che ha voluto anche fare un grande plauso a Marta Collot per la stroardinaria campagna elettorale portata avanti. "E' stata eccezionale e per noi candidarci in questa fase di costruzione è fondamentale anche per far crescere giovani come lei".
 

In occasione di ogni tornata elettorale tornano gli appelli al voto utile. I richiami a non disperdere le forze. Viene ripetuto ossessivamente che un eventuale vittoria delle destre, prima rappresentate da Silvio Berlusconi e adesso da Matteo Salvini, sia il primo passo verso l’instaurazione di regimi antipopolari e autoritari. Insomma, si agita lo spauracchio fascista per imbrigliare gli elettori di sinistra e chi in questi anni aveva riposto le proprie speranze di rottura del sistema nel Movimento 5 Stelle. Eppure puntualmente ritroviamo dallo stesso lato della barricata quelli definiti con sprezzo sovranisti e democratici europeisti. Quel lato della barricata dove si lavora contro gli interessi e le aspirazioni delle classi popolari italiane massacrate dalla grande coalizione liberale e liberista che ormai governa il paese da quasi trent’anni. "Il crollo del Movimento 5 Stelle non è una buona notizia per tutte le forze che oggi pensano ad un cambiamento totale della società neo-liberista. Ma il crollo del Movimento 5 stelle è figlio del tradimento di molte delle battaglie che aveva fatto tornare ad avvicinarsi alla politica gli oltre 6 milioni di poveri di questo paese, dopo anni di massacri subito dal neo-liberismo della finta sinistra. Non è una buona notizia il crollo del Movimento 5 Stelle perchè accelera questo ritorno al bipolarismo di finte alternanze e Siaavvicina una restaurazione pericolosa. E Siaquindi che fare ora? Sia chiaro a tutti che lottare per un sistema di giustizia sociale, Welfare e tutele per i 6 milioni di poveri e' possibile solo con una lotta sistematica alle logiche totalitarie dell'austerità e dell'Unione Europea. Su questo è il momento di creare un grande fronte che sappia accogliere tutti, anche le ottime energie che ci sono nel Movimento 5 Stelle", ha concluso Luciano Vasapollo.

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