Corte Costituzionale, eutanasia e l'ipocrisia di molti "liberal" a giorni alterni
La Corte Costituzionale ha respinto il referendum sull’eutanasia.
In una nota ha fatto sapere che in caso di approvazione la legge non avrebbe assicurato «la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana».
Mi aspetto una vagonata di post scandalizzati perché il diritto di decidere del proprio corpo è fondamentale per le "forze progressiste", che privilegiano i diritti civili rispetto ai diritti socioeconomici, cercando di nascondere che un diritto civile è vuoto, se non ci sono le condizioni economiche e sociali per esercitarlo.
A farlo saranno le stesse persone, gli stessi partiti, che negano la libertà di decidere del proprio corpo attraverso la costrizione liberticida del green pass rafforzato e, da oggi, con l'obbligo vaccinale per tutti i cittadini over 50, che resteranno senza stipendio nel pieno di una crisi economica e sociale che segnerà un'epoca.
A farlo saranno gli stessi partiti che negano ai cittadini italiani la possibilità di lavorare, di socializzare, di praticare uno sport, di VIVERE, senza essere discriminati, criminalizzati, solo perché chiedono di esercitare il diritto di autodeterminazione sul proprio corpo.
A differenza del fine vita, il lasciapassare non è una scelta da uomini liberi.
È un ricatto. Come diceva Pertini, "Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero.”