Donbass, la guerra non è certo finita: 50 bombardamenti ucraini in un giorno
La guerra non è certo finita. La notte nel Donbass fino alle 3 è stata relativamente calma, per lo meno al posto delle cannonate, imperava lo scoppio dei fuochi d’artificio, la musica sovietica e l’allegria del popolo per le strade con gli striscioni e le bandiere della Russia.
I terroristi ucraini, rimasti per un po' inebetiti dalle notizie sconvolgenti provenienti dalla Russia, hanno ripreso a bombardare il Donbass.
Vera e propria attività terroristica che l’Occidente nasconde tuttora. Sulla linea del fronte più di 50 bombardamenti in un giorno.
Stanotte è morto un civile nella peroferia di Donezk. Sulla strada Gorlovka-Donezk, sono state messe due mine fugas, con lo scopo di uccidere uno dei comandanti della Milizia Popolare, ma qualcosa è andato storto. Dietro il furgoncino militare con a bordo il comandante, seguiva una macchina con a bordo 3 civili, persone innocenti che sono arse vive nella propria macchina!! Zelenskij assassino, anche questo avrà sulla coscienza. I terroristi ucraini anche stanotte e stamattina hanno ferito decine di persone, decine di villaggi colpiti, danneggiate molte case.
La Milizia popolare ha avvertito che gli ucraini hanno portato obici e veicoli blindati vicino a molti centri abitati.
Stamattina la Duma di Stato russa ha ratificato il Trattato di amicizia, collaborazione e aiuto reciproco con le due repubbliche. Lo storico discorso di Putin che ha ricostruito tutta la storia della formazione dell’Ucraina e della sua aggressione armata al Donbass, ha spento in un istante la strafottenza di Zelenskij e la sua cricca al governo, tanto che, stramortiti dal colpo, non hanno saputo pronunciare un discorso come si deve, proferendo solo molto più tardi alcune frasi sconnesse. Stamattina Zelenskij, con la notte insonne dipinta sul volto, ha dichiarato: “non credo in una guerra tra Russia e Ucraina e in una escalation su larga scala”
Mentre gli Stati Uniti stanno convincendo il presidente ucraino Zelenskij di abbandonare Kiev e spostarsi a Lvov (Leopoli). Non gli propongono di smettere di sparare nel Donbass e sedersi al tavolo con i capi delle due repubbliche! Intanto l’Ucraina ritira da Mosca il prprio incaricato d’affari per le consultazioni, meditando se “rompere i rapporti diplomatici con la Russia”. Come se, nella sostanza, non fossero già interrotti! Il Ministero degli esteri russo dichiara stamattina che non desidera la rottura con Kiev.
Il giornale RBK pubblica la notizia secondo cui un funzionario dell’UE, di cui non è rivelato il nome, ha detto che Bruxelles non introdurrà subito le sanzioni contro la Russia, prima vogliono vedere gli ulteriori passi di Mosca dopo il riconoscimento del Donbass; la CNN scrive che le sanzioni non saranno comunque più dure di quelle del 2014. Il cancelliere tedesco Schoulz ha dichiarato che la certificazione del gasdotto “North Stream 2” sarà fermata, secondo lui sarebbe “un passo indispensabile”
E’ tutto in fermento insomma, anche nei cieli. Stamattina un aereo senza segni di riconoscimento ha lasciato l’aeroporto di Borispol a Kiev e si è diretto dove non si sa, non ha dato informazioni.
Le autorità della Crimea comunicano che vicino alle sue coste stamattina volava a distanza pericolosa un aereo spia americano Boeing RC-135V , partito dalla base militare della NATO, baia di Suda, isola di Creta. Non è certo il primo volo della Nato per spiare la Russia, stamattina hanno deciso così di salutare la storica decisione presa da Putin di ieri.
Sullo sfondo sbraitano senza cognizione di causa i governanti italiani, che senza nemmeno aver prima tradotto e studiato il discorso di Putin, lo hanno subito condannato, minacciando di punirlo con le più dure sanzioni, mentre i manipolatori dell’informazione italiana continuano a disinformare.