Erdogan ospita il presidente de facto della Siria e offre "sostegno alla ricostruzione"
L’autoproclamato presidente siriano Ahmad al-Sharaa ex capo di Al-Qaeda in Siria ed ex vicecapo dell’ISIS, martedì ha incontrato il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan nell'ambito della prima visita di un funzionario siriano ad Ankara dopo 13 anni.
Al temine dell’incontro, il presidente Erdogan ha affermato: "Come Turchia, così come non abbiamo abbandonato i nostri fratelli e sorelle siriani nei loro giorni più difficili, continueremo a fornire loro il supporto necessario in questo nuovo periodo. Agendo in solidarietà [con la Siria], credo che riusciremo a creare un clima di pace e sicurezza senza terrorismo nella nostra geografia comune", ha spiegato.
Erdogan ha annunciato anche aiuti alla Siria per la ricostruzione del paese devastato dalla guerra e di aiutare i rifugiati siriani a tornare. "Siamo pronti a supportare la ricostruzione delle città devastate della Siria. Con l'accelerazione dello sviluppo economico della Siria, anche i ritorni volontari acquisteranno slancio".
Intanto, secondo quanto riportato da fonti arabe a condizione di anonimato citate dal quotidiano Turkiye, l'esercito turco sta pianificando di stabilire due nuove basi militari in Siria, che verranno utilizzate per addestrare le nuove forze armate del Paese.
"La Turchia addestrerà l'esercito nazionale in due basi militari che saranno istituite in Siria", si legge nel resoconto.
Inoltre, è stato aggiunto che "Turchia e Siria firmeranno un accordo di difesa congiunto. Secondo l'accordo, che dovrebbe essere firmato presto, Ankara aiuterà la Siria se Damasco dovesse affrontare una minaccia improvvisa".
Nuovi rapporti con Trump
Intanto, in un'intervista rilasciata a The Economist pubblicata lunedì sera, Sharaa ha espresso il suo auspicio che il suo governo possa stabilire legami ufficiali con gli Stati Uniti nei prossimi giorni, pur precisando di non aver ancora parlato con i funzionari della Casa Bianca.
"Credo che il presidente Trump cerchi la pace nella zona, e che sia una priorità assoluta revocare le sanzioni. Gli Stati Uniti d'America non hanno alcun interesse a mantenere la sofferenza del popolo siriano", ha spiegato Sharaa.