Funivia Stresa-Mottarone: l'ennesima strage del profitto

Funivia Stresa-Mottarone: l'ennesima strage del profitto

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La magistratura e le perizie faranno luce sul grado di responsabilità dei diversi indagati nel disastro della funivia Stresa-Mottarone. Da quello che dicono i giornali sembra che i freni di emergenza siano stati deliberatamente disattivati a causa di un'anomalia che avrebbe richiesto un'ulteriore manutenzione.
 
Ora, vorrei far notare che la funivia è di proprietà pubblica. Sembra che sia del comune dopo una cessione della regione. In ogni caso si tratta di un impianto dato in appalto a una società privata, secondo quel meccanismo tipicamente italiano per cui lo stato spende, mentre il privato sfrutta all'inverosimile tali investimenti pubblici mettendo in secondo piano la sicurezza e la manutenzione.
 
Proprio mentre muoiono 14 persone e un'altra è in fin di vita, il governo non ha niente di meglio da fare che proporre un pacchetto di liberalizzazioni degli appalti e dei subappalti. L'idea è quella di velocizzare le procedure, rendere meno difficile il passaggio di mano di responsabilità ad aziende e cooperative che per dimensioni e organizzazione riescono ad abbattere i costi e a gestire con contratti capestro i dipendenti.
 
Insomma siamo sempre punto a capo. Lo stato italiano non riesce a pensare a immaginare nulla di diverso dallo status quo. Continua ad alimentare la macchina di un capitalismo straccione, piagnone e senza scrupoli, che campa abbattendo costi e seminando pericoli.

In un paese serio le funivie e altri servizi del genere sarebbero gestiti direttamente dagli enti pubblici. 

Paolo Desogus

Paolo Desogus

Professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, autore di Laboratorio Pasolini. Teoria del segno e del cinema per Quodlibet.

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