"Gli Stati Uniti sono un cancro della terra": il campione olimpico saluta il boicotaggio dei Giochi di Pechino
Dietro il pretesto di “crimini contro l’umanità” e mancato rispetto dei diritti umani nei confronti delle minoranze etniche e religiose nella provincia cinese dello Xinjiang, gli Stati Uniti hanno deciso quanto la stampa statunitense aveva anticipato: le Olimpiadi invernali di Pechino vedranno un ‘boicottaggio diplomatico’ da parte di Washington.
La notizia è stata accolta con favore dal quattro volte campione olimpico Alexander Tikhonov. Il russo, all’epoca atleta sotto le insegne dell’Unione Sovietica, ha salutato l’assenza degli Stati Uniti sostenendo così saranno assicurati Giochi pacifici e senza scandali.
"Il boicottaggio diplomatico dei Giochi da parte degli statunitensi è una festa per il resto del mondo”, ha affermato all’agenzia Ria Novosti uno dei più grandi biathleti di sempre.
"Gli Stati Uniti sono il luogo più doloroso sulla terra; sono il cancro. Guardate quanto sangue e problemi hanno causato.
"È fantastico che i loro funzionari non saranno alle Olimpiadi. Spero, grazie a questo, che i giochi si svolgano pacificamente e senza scandali".
Mentre numerosi paesi e dozzine di gruppi di pressione sostengono la decisione degli Stati Uniti, altre nazioni hanno affermato che rifletteranno sul se seguire l'esempio del boicottaggio.
Il Giappone è uno di quei paesi e Tikhonov, 74 anni, non è impressionato dalla prospettiva di un potenziale boicottaggio.
"L'esempio degli statunitensi può essere seguito dalle autorità di altri paesi, compreso il Giappone?" ha chiesto l’atleta olimpico.
"Sono sorprendenti, ovviamente. Dopo che gli statunitensi hanno bombardato Hiroshima e Nagasaki [durante la Seconda Guerra Mondiale], sono riusciti a schierarsi dalla loro parte. Il Giappone è famoso per le sue persone di talento, ma in questa materia si sono persi molto".
Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che intende partecipare alla cerimonia di apertura su invito del leader cinese Xi Jinping.
Anche il ministero degli Esteri russo ha criticato la decisione molto prima che fosse confermata, con un portavoce che ha definito una "malattia" la volontà degli Stati Uniti di attuare boicottaggi.
Il Comitato olimpico russo ha definito la mossa "controproducente" e ha suggerito che non vi è alcuna disposizione nella Carta olimpica per il boicottaggio.
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