GUARDIAN - L'ultima follia di Kiev: pronta a colpire Iran e Siria con gli ATACMS

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GUARDIAN - L'ultima follia di Kiev: pronta a colpire Iran e Siria con gli ATACMS



PICCOLE NOTE

Kiev dice di essere pronta ad attaccare Iran e Siria, se l’Occidente gli fornirà i mezzi necessari. Non è uno scherzo di cattivo gusto, ma è quanto scritto nero su bianco su un documento rivelato dal Guardian, nel quale Kiev denunciava agli Stati Uniti e ai suoi alleati che imprese di diversi Stati stanno fornendo armi e componenti per armi ai russi.

La follia di Kiev

Nel documento si spiegava che “tra i produttori ci sono aziende con sede nei paesi della coalizione che hanno comminato sanzioni: Stati Uniti, Svizzera, Paesi Bassi, Germania, Canada, Giappone e Polonia”. Ma soprattutto aziende iraniane, una delle quali sarebbe ubicata in territorio siriano (il condizionale è d’obbligo, date le tante defaillance della propaganda ucraina).

Il documento invitava gli alleati a perseguire le industrie nei Paesi alleati e a distruggere a suon di bombe le aziende iraniane segnalate. Dal momento che gli ucraini presagivano che in ambito NATO ci fosse qualche ritrosia a lanciare i propri missili contro Siria e Iran, suggerivano una soluzione: “Quanto sopra potrà essere effettuato dalle forze di difesa ucraine se i partner forniranno i mezzi di distruzione necessari”, cioè i missili a lungo raggio ATACMS (e gli F-16…?).

La pazzia di Kiev non sembra avere un limite. Si dichiara esplicitamente di voler ampliare il conflitto su scala globale, dal momento che Teheran non potrebbe non rispondere, innescando la reazione a catena degli alleati di Kiev etc.

Peraltro, la logica potrebbe ovviamente suggerire alla Russia a fare altrettanto, colpendo le fabbriche di armi occidentali che riforniscono Kiev.


I precedenti in Sudan

Non si tratta di una spacconata senza alcuna possibilità di realizzazione, dal momento che Kiev già sembra operare sul piano internazionale. Infatti, di recente la CNN ha accreditato ai servizi segreti ucraini diverse operazioni in Sudan contro la Rapid Support Forces (RSF), che “si ritiene”, come si legge nel report del media USA, siano appoggiate dalla Wagner nella loro guerra contro il governo centrale.

Dove quel “si ritiene” è alquanto bizzarro: o c’è o non c’è. Non è difficile saperlo, basta che i cronisti della CNN chiedano ai loro colleghi della Cia. La Reuters, ad esempio, riportava una dichiarazione del ministro degli Esteri del governo di Khartoum – l’antagonista delle RSF – che smentiva tale presenza (peraltro difficile da nascondere).

Se già in presenza della Wagner non si comprende l’ingerenza bellica di Kiev nel conflitto sudanese, si può immaginare quanto sia indebita nel caso di una sua assenza.

Abbiamo riferito delle attività sudanesi solo per suggerire che le velleità di Kiev verso Siria e Iran sono lungi dall’essere banali fumisterie. Peraltro, un conto sono le operazioni segrete, che possono essere smentite, un conto è un bombardamento missilistico, difficile da occultare. Kiev sembra così voler muovere guerra a mezzo mondo, trascinando il pianeta nell’abisso.

Se, nonostante tale richiesta, l’America ha davvero fornito gli ATACMS a questi pazzi, c’è solo da sperare che qualcuno – la CIA o altri – ponga un argine alla follia dilagante. La rivelazione del Guardian, che di fatto mette in guardia su tale nefasto sviluppo, fa sperare.

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