"IL COVID E' NATO NEGLI USA?”, un libro rilancia i sospetti su Fort Detrick

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"IL COVID E' NATO NEGLI USA?”, un libro rilancia i sospetti su Fort Detrick

"IL COVID E' NATO NEGLI USA?”, si intitola così il nuovo libro nato dalla collaborazione di vari autori e delle case editrici ‘La Città del Sole’ e ‘l’AntiDiplomatico’. 

Il libro è composto da vari scritti. Di seguito presentiamo alcuni estratti tratti dal contributo di Fabrizio Verde. 

«Il ritorno alla Casa Bianca di un presidente appartenente al Partito Democratico, l’ex vicepresidente ai tempi di Obama, Joe Biden, ha riportato in auge la teoria sul virus creato in laboratorio e sfuggito per un incidente dal centro di ricerca a Wuhan in Cina. 

Una teoria che prima dell’avvento di Biden veniva bollata come complottista e poi improvvisamente divenuta mainstream da quando perfino il dottor Fauci, virologo statunitense divenuto volto della pandemia negli Stati Uniti, ha cambiato totalmente la sua posizione iniziale e messo la sua faccia nella nuova crociata contro la Cina. 

Come era facilmente prevedibile, l’intero mondo occidentale si è immediatamente adeguato alla nuova narrazione statunitense. Politici e circo mediatico sono stati lesti nello sconfessarsi e indicare la Cina come untore del mondo intero. Quasi nessuno, al contempo, ha provato a riflettere o chiedere conto agli Stati Uniti dei propri laboratori biologici disseminati per il mondo. Possibile che agli stessi che richiedono chiarezza alla Cina sulle attività del laboratorio di Wuhan non interessi cosa accade a Fort Detrick nel Maryland? Come è noto il virus era presente negli Stati Uniti prima di quella che l’OMS ha considerato come la data di approdo del Covid-19 nel paese nordamericano. 

Una ricerca pubblicata lo scorso 15 giugno dalla Oxford University Press per la Infectious Diseases Society of America, afferma che ci sono state infezioni da Covid-19 negli Stati Uniti già a metà dicembre 2019, alcune settimane prima che il nuovo coronavirus fosse identificato per la prima volta in Cina. 

E se quindi trasparenza ci vuole, perché non chiederla agli Stati Uniti?». 

Proprio i laboratori di Fort Detrick avrebbero dovuto quantomeno interessare quella stampa che ha dedicato tanto spazio a fantasiosi teorie sul laboratorio di Wuhan in Cina.

«Il laboratorio di Forte Detrick alla fine degli anni ‘50 era stato individuato per la realizzazione di un piano inquietante: usare il virus della febbre gialla contro il nemico tramite zanzare infette da rilasciare con aerei o elicotteri. I laboratori di Detrick erano in grado di produrre mezzo milione di zanzare al mese, con l’obiettivo di portare la produzione a 130 milioni al mese».

Per poi arrivare a vicende a noi più vicine temporalmente: «Più recentemente Fort Detrick era balzato agli onori delle cronache per un’altra vicenda oscura: le missive all’antrace inviate a personalità importanti e non statunitensi e del mondo. Inizialmente la responsabilità fu addossata all’organizzazione terroristica Al Qaeda. L’Fbi scoprì poi che l’antrace che aveva terrorizzato il mondo proveniva dagli Stati Uniti. Propio da Fort Detrick.

L’accaduto ebbe una conclusione molto statunitense: fu individuato come responsabile un fino ad allora ignoto ricercatore operante nel laboratorio militare statunitense. Ricercatore ovviamente morto suicida e caso chiuso.

Giunti nel luglio 2019 il laboratorio viene improvvisamente sigillato nel quasi totale silenzio stampa. Una frettolosa chiusura seguente a vari episodi poco chiari come la comparsa di malattie respiratorie nelle zone vicine al laboratorio e un ordine di sospensione delle attività. Il laboratorio di  Fort Detrick doveva fermarsi temporaneamente per volere dei dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti, per la mancata osservanza di alcune procedure e l’assenza di formazione per i lavoratori impegnati nei laboratori di biocontenimento. Mentre il sistema di decontaminazione delle acque reflue del laboratorio non era in grado di soddisfare i requisiti richiesti dal programma Federal Select Agent».

Per via delle misteriose e pericolose attività statunitensi, in più di un’occasione Russia e Cina hanno chiesto conto a Washington delle sue attività nei laboratori biologico. Alcuni situati proprio alle frontiere dei due paesi. 

A tal proposito una forte e precisa accusa agli Stati Uniti è arrivata dalla Russia. Il Consiglio di sicurezza russo ritiene che gli Stati Uniti stiano sviluppando armi biologiche in laboratori controllati dal paese situati al confine tra Russia e Cina. 

«Naturalmente, noi e i nostri partner cinesi abbiamo delle domande. Ci viene detto che ci sono stazioni sanitarie ed epidemiologiche pacifiche vicino ai nostri confini, ma per qualche motivo ricordano più Fort Detrick nel Maryland, dove gli statunitensi lavorano da decenni nel campo della biologia militare».

INDICE

 

Introduzione

di Alberto Lombardo... p. 7

 

Trump, Fort Detrick e il Covid-19. Il colpevole silezio degli stati Uniti sulla vera origine del coronavirus

di Daniele Burgio, Massimo Leoni e Roberto Sidoli…. p. 15

 

Fort Detrick, l’elefante nel negozio di cristalli

di Fosco Giannini… p.29

 

Le notizie censurate sui sospetti russi e cinesi

di Fabrizio Verde… p. 35

 

Un tipico esempio di totalitarismo “liberale”

di Alessandro Pascale… p.41

 

Le guerre invisibili degli USA

di Roberto Vallepiano… p. 49

 

Geopolitica della pandemia

di Marco Pondrelli … p. 55

 

il G7 guidato da BIden attacca la Cina. “Build back better for the world” vs “nuova via della seta”    

di Fosco Giannini... p. 61

 

Postfazione. Perché la Cina fa paura all’occidente e come l’occidente manifesta la sua paura

di Carlo Formenti... p. 67

 

Petizione all’OMS per indagare sull’origine del coronavirus  p.73

 

Appendice... p. 77

Appendice… p. 83

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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