Il Ministero degli Esteri georgiano denuncia le pressioni straniere sui suoi diplomatici
Il Ministero degli Affari Esteri georgiano, attraverso un comunicato, ha denunciato pressioni sui diplomatici georgiani che lavorano all'estero da parte di Stati esteri.
Nella dichiarazione si legge:
"Il Ministero condanna le pressioni esercitate sul servizio diplomatico della Georgia e gli appelli al sabotaggio. I tentativi da parte di Stati stranieri di interferire nel funzionamento delle istituzioni di uno Stato sovrano sono inaccettabili."
La cancelleria georgiana ha ricordato che "il governo della Georgia è stato fermamente impegnato nell'attuazione dell'Accordo di associazione con l'Unione europea, compresa l'Area di libero scambio globale e approfondito (DCFTA), ancor prima di ottenere lo status di Paese candidato all'adesione alla UNIONE EUROPEA."
Inoltre, prosegue il comunicato “il governo della Georgia rimane fermo nel continuare il processo irreversibile di integrazione europea basato sull'Accordo di associazione, che garantirà una migliore preparazione per i rapidi negoziati di adesione all'UE".
La cancelleria georgiana ha precisato che "le affermazioni secondo cui il governo georgiano avrebbe sospeso i negoziati con l'UE non sono vere", dal momento che l'UE stessa non ha ancora annunciato la propria disponibilità ad affrontare l'adesione della Georgia.
Allo stesso modo, il Ministero degli Esteri ha chiarito che la decisione del primo ministro Irakli Kobajidze di non prendere in considerazione l'avvio dei negoziati di adesione all'Unione europea fino al 2028, nonché di rifiutare qualsiasi sussidio al bilancio dell'UE durante questo periodo, "non significa che la Georgia sospenderà il suo processo di integrazione europea, ma mira a evitare speculazioni dannose su questo tema."