Il prossimo obiettivo della Nato: la Georgia

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Il prossimo obiettivo della Nato: la Georgia

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di Vincenzo Brandi

 
La Georgia è un antichissimo paese bagnato dal Mar Nero, posto in posizione strategica a sud del Caucaso ed inserito tra Russia, Turchia, Armenia ed Azerbaigian. Attualmente sono in corso nel paese violente manifestazioni antigovernative ufficialmente dirette a contrastare il progetto di legge in discussione al parlamento sugli “agenti stranieri”.
 
Il progetto di legge prevede di considerare “agenti stranieri” tutte le Organizzazioni non Governative (ONG), i social network, i media, le associazioni, i siti informatici dei vari blogger, che ricevano finanziamenti dall’estero superiori al 20% del loro bilancio ufficiale.
 
Lo spirito della legge è chiarissimo e tende a salvaguardare l’indipendenza del paese. E’ ormai cosa nota che negli ultimi decenni ONG, media, social network e blogger, finanziati e manovrati dall’esterno, hanno svolto un’azione di provocazione e destabilizzazione in vari paesi in cui hanno provocato disordini e “rivoluzioni colorate” (in realtà veri colpi di stato). Tra i paesi colpiti, ricordiamo la ex-Jugoslavia, l’Ucraina, l’Egitto, ed anche Siria, Libia, Bielorussia, Hong Kong, la stessa Georgia, e molti altri.
 
La Georgia, ex paese aderente all’Unione Sovietica, dopo lo scioglimento dell’URSS, ha già traversato un periodo di privatizzazioni selvagge e licenziamenti ispirati all’ideologia neoliberista, e si è accostata alla NATO come l’Ucraina dopo il colpo di stato di Euro-Maidan. L’ex presidente, il fascistoide Mikheil Saakashvili, portò il paese anche ad uno scontro armato con la Russia nel 2008 risoltosi in soli 6 giorni con la sconfitta della Georgia. Saakashvili aveva sperato in un intervento diretto della NATO, che nell’occasione si tenne prudentemente da parte.
 
Dopo questo episodio, ed anche a causa della crisi sociale interna, la stella di Saakashvili declinò, finché l’ex presidente, sconfitto alle elezioni del 2012, chiese poi asilo al nuovo governo di estrema destra ucraino del dopo Maidan che addirittura lo nominò governatore di Odessa, una città abitata da Russi filo-russi da tenere sotto stretto controllo anche con stragi, come quella operata nel 2014 dalle bande nazi-fasciste nel Palazzo dei Sindacati della città. Saakashvili ha poi tentato di tornare in Georgia dove è stato arrestato per ordine del nuovo governo neutralista.
 
Le manifestazioni attuali sono state ovviamente ispirate da agenti statunitensi e della UE, cui i manifestanti si rivolgono nei loro slogan. E’ ironico che il progetto di legge (considerato liberticida da USA e UE) sia in gran parte ispirato alla legge contro gli “agenti stranieri” in vigore negli USA da oltre 80 anni! Attualmente non è possibile prevedere se il governo neutralista ed indipendentista della Georgia (che si è anche rifiutato di aderire alle sanzioni contro la Russia) potrà resistere, o avremo una nuova edizione dei colpi di stato a favore di USA e NATO attuati in Jugoslavia, Ucraina ed altri paesi.
 
 
 
 

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