Il rapporto degli esseri umani con l'imprevedibilità

1153
Il rapporto degli esseri umani con l'imprevedibilità

Una delle caratteristiche che più accomuna tutti gli esseri umani è la tendenza al controllo. Siamo esseri razionali, che tendono a valutare le situazioni sulla base della logica e dell’obiettività, e facciamo per questo molta fatica ad accettare che ogni evento della nostra esistenza sia in realtà regolato dal caso. L’imprevedibilità fa paura, perché ci dà l’idea che tutto possa sfuggire al nostro controllo e che, in fin dei conti, non possiamo fare davvero chissà cosa per far sì che gli eventi vadano nel modo sperato. Cos’è, allora, che si potrebbe fare per migliorare il proprio rapporto con la casualità degli eventi? Che ruolo può avere la psicologia?

Le due facce dell’imprevedibilità

L’imprevedibilità fa spesso paura, è vero, ma non tutti guardano alla casualità degli eventi allo stesso modo. Spesso, infatti, la fatalità genera negli esseri umani una sensazione positiva, quasi adrenalinica. Nel campo dell’intrattenimento, ad esempio, l’imprevedibilità funge da motore che spinge i giocatori a mettersi in gioco e a portare avanti la propria strategia: non si è certi che funzionerà, è chiaro, né che si vincerà in ogni occasione, ma l’imprevedibilità della giocata è vista, più che con paura, come un’opportunità, come un mezzo attraverso il quale poter generare un cambiamento positivo per sé stessi. Si tratta di un discorso valido soprattutto per l’azzardo: nel caso del gioco della roulette, ad esempio, il cui scopo è quello di indovinare su quale casella si fermerà la pallina, ogni giocatore sviluppa una propria strategia, ma resta pur sempre consapevole del fatto che non potrà mai essere del tutto convinto di quale sarà la casella su cui si fermerà davvero la palla, perché anche in questo caso la casualità gioca un ruolo importante. Eppure, è proprio quest’aspetto a rendere l’azzardo così apprezzato. Lo stesso discorso potrebbe essere fatto per il settore degli investimenti: le conoscenze pregresse, la strategia di investimento, gli ambiti in cui si ha intenzione di investire possono e devono essere valutati, ma non si potrà mai avere la certezza che l’investimento porti a un guadagno continuo. Ci saranno dei periodi di perdita, degli eventi che non possono essere previsti, ma si continuerà a vedere nell’investimento un’opportunità, non un ostacolo. È come, quindi, se l’imprevedibilità avesse due diverse facce. La tendenza degli esseri umani a voler controllare tutto spinge a soffermarsi maggiormente su quella negativa, ma riuscire a comprendere come la casualità faccia parte di ogni aspetto dell’esistenza (senza per questo intaccarla) può essere un ottimo punto di partenza per agire con meno timori.

Il ruolo della mindfulness

Proprio perché la vita è molto spesso imprevedibile, è importante imparare a gestire il rapporto con la casualità, così da sviluppare la capacità di accettare gli eventi negativi e una buona dose di resilienza. Ad essere basata proprio sulla capacità di saper accogliere il cambiamento è, in psicologia, la mindfulness, una tecnica meditativa nata in Oriente più di 2000 anni fa. Come spiegato in un articolo dell’Istituto Beck, lo scopo della mindfulness è quello di far sviluppare a chi la pratica la capacità di essere presenti nel qui e ora, di osservare i propri pensieri e le proprie emozioni senza alcuna forma di giudizio, così da sviluppare nel tempo un atteggiamento di accettazione. Molto spesso, infatti, è proprio l’incapacità di accettare che le cose siano andate in un certo modo a provocare ansia e dolore negli esseri umani, così come accade anche quando si teme che gli eventi possano sfuggirci di mano da un momento all’altro. Si rischia, così, di rimanere intrappolati nelle incertezze e, di conseguenza, nell’immobilità; o di cadere nell’errore di tentare di controllare ogni aspetto della propria vita, lasciando al destino e alla fortuna poco spazio di manovra. L’imprevedibilità, allora, non è da considerarsi solo in modo negativo, né è un elemento da rifuggire a tutti i costi. È proprio dal caso, infatti, che spesso nascono le opportunità più belle, ed è importante essere in grado di coglierle senza opporre resistenza al cambiamento.

È necessario, allora, imparare ad accettare, a osservare i propri pensieri per ciò che sono, senza lasciare che ci limitino. Un po’ come quando giochiamo o facciamo qualcosa che ci piace, o in tutti quei momenti in cui non stiamo realmente a pensare a cosa potrebbe succedere dopo o a cosa è andato storto, ma ci limitiamo semplicemente a vivere il momento.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi "I nuovi mostri" - Virginia Raggi

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi

Trump e il "corollario Monroe" Trump e il "corollario Monroe"

Trump e il "corollario Monroe"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

L'Unione Europea e von Sacher-Masoch di Paolo Desogus L'Unione Europea e von Sacher-Masoch

L'Unione Europea e von Sacher-Masoch

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria di Geraldina Colotti La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

A chi giova l'overtourism? di Antonio Di Siena A chi giova l'overtourism?

A chi giova l'overtourism?

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

Paradossi della società italiana di Michele Blanco Paradossi della società italiana

Paradossi della società italiana

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia di Giorgio Cremaschi John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti