Intelligenza Artificiale. Il Creatore di ChatGPT parla di possibile "danno significativo al mondo"

Intelligenza Artificiale. Il Creatore di ChatGPT parla di possibile "danno significativo al mondo"

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di Leo Essen per l'AntiDiplomatico


Martedì 16 maggio, Sam Altman, CEO di OpeAI, azienda che ha lanciato ChatGPT, in una audizione al senato di Washington, ha dichiarato che l'intelligenza artificiale può interferire con il regolare svolgimento della vita civile e politica e che, pertanto, il suo uso deve essere regolamentato da parte dei governi. Sono ormai troppe le aziende coinvolte e i soldi spesi. L'IA è ormai entrata in molti processi aziendali. Non c'è più modo di rimettere il genio nella bottiglia. L'unica strada aperta è quella della regolamentazione statale. (Reuters)

Per adesso lo Stato si limita a considerare le ripercussioni che l'IA potrebbe avere sulle elezioni politiche, con la Creazione di false immagini, con la Creazione di falsi discorsi, la Creazione di falsi storici, eccetera. 

Anche l'UE si è mossa con prontezza, approvando, giovedì 11 maggio, una proposta di regolamento sull'Intelligenza Artificiale (Artificial Intelligence Act) che punta, entro il 2024, a varare la prima normativa organica sulla materia a livello mondiale.

Anche qui l'attenzione è puntata su quelli che possiamo definire diritti civili e politici: Riconoscimento biometrico, Riconoscimento delle emozioni, divieto del controllo predittivo, Diritto alla libera espressione, diritto d'autore, eccetera.

Tutte le discussione estenuanti sui sistemi di controllo totale e sul totalitarismo in generale, discussione che hanno avuto un'accelerazione negli ultimi tre anni, hanno tirato la volata a questo tipo di approccio all'intelligenza artificiale. Al centro della discussione c'è ancora l'uomo, la libertà e i diritti umani.

Questo approccio gira intorno al tema principale, ovvero alla Produzione e alla Creazione, senza affrontarlo direttamente. Si registra l'umiliazione che l'introduzione di una macchina pensante infligge al narcisismo dell'uomo. La risposta immediata è di rifiuto, rigetto, denegazione, distruzione, come in ogni luddismo.

La scienza ha inferto tre grandi umiliazioni al narcisismo dell'uomo. Nel Cinquecento Nicolò Copernico demolisce, insieme al sistema tolemaico, l'idea che l'uomo sia il centro dell'universo. La Terra diventa un piccolo corpuscolo situato in un angolino remoto di un universo infinito. Nell'Ottocento Darwin abbatte l'idea che l'umo sia una creatura diversa e superiore rispetto agli altri animali. L'uomo è una bestia, tanto quanto la scimmia e l'asino. 

Nel Novecento Freud distrugge l'idea di un'anima sovrana che sovraintende ogni azione umana. L'uomo è in balia di forze inconsce che lo determinano a sua insaputa.

Le macchine, reificando l'intelligenza e la creatività umana, infliggono all'uomo un'ulteriore umiliazione. Un uomo sempre più piccolo, che non governa l'universo, che non governa il suo destino biologico e psicologico, è ridimensionato da un'altra entità, la macchina auto-matica, che lo destabilizza in quanto produttore, artista e creatore, artigiano del suo destino. 

C'è una verità nelle proteste all'armate che bisogna prendere in seria considerazione, e non si tratta della violazione del diritto d'autore, o della violazione della privacy o della diffusione di una quantità sterminata di notizia false o capziose. La macchina insidia la presa dell'uomo sul mondo, insidia la sua possibilità di procurarsi un reddito. 

Nel capitalismo la macchina è usata per ridurre il lavoro necessario, è usata per creare lavoro superfluo. Se c'è una motivazione profonda in ogni luddismo è questa: la paura di rimanere senza reddito e senza strumenti di lavoro.

Leo Essen

Leo Essen

Ha studiato all’università di Bologna con Gianfranco Bonola e Manlio Iofrida. È autore di Come si ruba una tesi di laurea (K Inc, 1997) e Quattro racconti al dottor Cacciatutto (Emir, 2000). È tra i fondatori delle riviste Il Gigio e Da Panico. Scrive su Contropiano e L’Antidiplomatico.

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