Israele e gli altri paesi che hanno decretato 'embargo sanitario' verso gli italiani per il coronavirus
Mentre in Cina sembra superata la fase di picco dei contagi, adesso l’epicentro del nuovo coronavirus pare essersi spostato in altri paesi come Italia e Iran.
Per questo alcuni paesi, tra questi anche chi si definisce alleato dell’Italia, hanno deciso di decretare una sorta di ‘embargo sanitario’ nei confronti dei cittadini italiani a cui viene vietato l’ingresso per paura che questi possano essere infettati dal virus e creare un focolaio della malattia nei paesi in questione.
Ai cittadini italiani sarà vietato l’ingresso in questi paesi: Giordania, Iraq, Turkmenistan, El Salvador, le isole Seychelles, le Mauritius, Kuwait, Arabia Saudita e Israele.
Altri paesi come Regno Unito, Malta, Polonia, Emirati Arabi Uniti e India hanno invece stabilito un periodo di quarantena per le persone provenienti dall’Italia.
Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Ecuador, Grecia, Cipro, Libano, Croazia e Lituania effettuano controlli sanitari a bordo degli aerei nei confronti di cittadini italiani. La Lituania limita la misura a chi proviene dalle quattro regioni ritenute a rischio (Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia). In Croazia, Cuba e in Libano gli italiani che presentano febbre al loro ingresso nel paese vengono isolati per 14 giorni in ospedale. A tutti gli altri viene chiesto di sottoporsi a controlli sanitari quotidiani , sempre per due settimane.
La Bulgaria, Montenegro, Macedonia, Lettonia, Nicaragua e Argentina fanno compilare un questionario a chi arriva dall’Italia . I primi due Stati sottopongono i viaggiatori anche a un controllo medico.
Germania, Estonia e Polonia invitano chi provenga dalle «zone rosse» del Lodigiano e di Vo’ Euganeo a prendere contatto con le autorità sanitarie locali e «adottare misure di auto monitoraggio»
La Russia, invece, consiglia ai propri cittadini di non fare viaggi in Italia, Corea del Sud e Iran, ma non ha imposto alcun divieto. Al pari di Mosca anche Francia, Spagna, Grecia e Turchia
Non si segnala al momento alcuna restrizione alla mobilità nei 27 paesi dell’Unione Europea, come conferma il ministero degli Affari Europei.