La Cina ha criticato la polizia svedese per i maltrattamenti subiti da 3 turisti cinesi. Il Dalai Lama non c'entra nulla

La Cina ha criticato la polizia svedese per i maltrattamenti subiti da 3 turisti cinesi. Il Dalai Lama non c'entra nulla

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!



di Yu Ning - Global Times
 

Tra i numerosi resoconti secondo cui tre turisti cinesi sono stati trattati brutalmente dalla polizia svedese, i media svedesi e occidentali hanno collegato il caso alla recente visita del Dalai Lama in Svezia. L'incidente, che ha coinvolto un uomo e i suoi genitori anziani, è avvenuto il 2 settembre. L'ambasciata cinese a Stoccolma ha emesso una denuncia per i maltrattamenti dei visitatori cinesi il 15 settembre. L'intervallo di tempo ha provocato la speculazione che la Cina stava usando l'incidente per sfogare rabbia in Svezia per la visita del 12 settembre in Dalai Lama. Questa è una richiesta infondata.

 

Perché l'ambasciata cinese ha presentato la denuncia quasi due settimane dopo? L'ambasciatore cinese in Svezia, Gui Congyou, lo ha spiegato chiaramente in un'intervista al quotidiano svedese Aftonbladet. Secondo Gui, l'ambasciata ha immediatamente informato il governo svedese delle notizie dettagliate ricevute da diversi punti di vista e ha chiesto un incontro immediato con la polizia svedese, ma nessuna risposta è arrivata per quasi due settimane.

 

Il Dalai Lama è impegnato in un tour di quattro nazioni in Europa fino al 23 settembre. La Svezia è la prima tappa. La sua visita è stata sfruttata dai media svedesi per calunniare sui diritti umani in Cina. La TT News Agency, agenzia giornalistica svedese, ha affermato in un rapporto prevenuto che le persone tibetane sono discriminate e non possono avere un'educazione linguistica tibetana o parlare liberamente di politica e religione. Questo è stato confutato dall'ambasciata cinese prontamente e direttamente. Non era necessario che la Cina sollevasse una questione di polizia per esprimere insoddisfazione.

 

Il Dalai Lama è stato salutato come un leader spirituale dall'Occidente. Tuttavia, i fatti hanno dimostrato che si tratta di un esiliato politico che cerca di dividere il Tibet dalla Cina. Le sue attività di secessione e sabotaggio hanno violato gli interessi fondamentali dei tibetani e sono inaccettabili per l'intero popolo cinese.

 

La posizione della Cina è coerente e chiara: si oppone fermamente alla decisione di qualsiasi altro paese di consentire al Dalai Lama di visitare e si oppone all'interferenza di qualsiasi paese negli affari interni della Cina, sfruttando le questioni relative al Tibet. Ma alcuni paesi ancora non ascoltano, correndo il rischio di sfidare la linea di fondo della Cina. La Svezia ha ricevuto il Dalai Lama diverse volte. Anche i media svedesi puntano il dito sui diritti umani tibetani, nonostante il fatto che il popolo tibetano stia vivendo una vita migliore e con maggiore istruzione.

 

Gli ultimi anni hanno visto il gruppo Dalai sempre più emarginato nella società internazionale con la sua natura separatista completamente a nudo. Un numero crescente di paesi occidentali ha snobbato il Dalai Lama. Si spera che la Svezia e gli altri tre paesi visitati questa volta dal Dalai riconoscano la tendenza e seguano l'esempio.

 

(Traduzione de l’AntiDiplomatico)

Potrebbe anche interessarti

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba di Geraldina Colotti Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese di Leonardo Sinigaglia Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Inefficienze e ingiustizie si perpetuano di Michele Blanco Inefficienze e ingiustizie si perpetuano

Inefficienze e ingiustizie si perpetuano

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti