La Cina utilizzerà la sua "arma nucleare" da trilioni di dollari nella guerra commerciale contro gli Stati Uniti?

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La Cina utilizzerà la sua "arma nucleare" da trilioni di dollari nella guerra commerciale contro gli Stati Uniti?


La disputa tra le due principali economie del mondo si è intensificata questa settimana, dopo che Washington ha definito Pechino "manipolatore di valuta" dopo la caduta dello yuan.

Nel mezzo della nuova escalation della guerra commerciale tra Washington e Pechino, diversi esperti si chiedono se la Cina userà un'arma potente che ha nel suo arsenale: sbarazzarsi di una parte di $ 1,1 trilioni di titoli del Tesoro USA. che possiede, un passo che potrebbe innescare il caos nei mercati globali.
 
Nel caso in cui il governo cinese decida di farlo, l'economia americana, che dipende fortemente dall'acquisto dei suoi titoli da parte di entità sovrane, potrebbe essere disturbata. Alcuni analisti paragonano questo potenziale passo con un'arma nucleare, il cui uso avrebbe conseguenze per tutte le parti.
 
Tuttavia, diversi esperti consultati dalla CNN ritengono improbabile che il paese asiatico ricorra alla sua "opzione nucleare", in quanto potrebbe essere controproducente per la propria economia, oltre a non ottenere necessariamente l'effetto desiderato.
 
'La resistenza viene prima di tutto'
 
Secondo Michael Hirson, analista della società di consulenza del Gruppo Eurasia, il potenziale passo comporta grandi rischi e non si allinea alla strategia attuale della Cina.
 
Sebbene ammetta che "siamo chiaramente  su un escalation", Hirson chiarisce che "la principale motivazione di Pechino in questo momento nella guerra commerciale è quella di essere in grado di resistere alla pressione di Trump", quindi la sua strategia si baserebbe ora sul principio. "La resistenza viene prima di tutto".
 
In questo contesto, l '"opzione nucleare" potrebbe essere controproducente, perché se Pechino iniziasse a sbarazzarsi dei buoni del tesoro statunitensi, distruggerebbe il valore delle sue rimanenti partecipazioni.
 
Inoltre, una massiccia vendita minerebbe gli sforzi della Cina per attrarre investimenti esteri nei mercati azionari e obbligazionari. Hirson spiega che Pechino "ha bisogno di quell'afflusso straniero per attutire la sua valuta durante la guerra commerciale" e se trasforma le sue disponibilità in titoli del Tesoro in un'arma, invierebbe "un messaggio molto allarmante per gli investitori globali".
 
Da parte sua, Brad Setser, membro dell'organizzazione del Foreign Relations Council ed ex economista del Tesoro statunitense, è scettico sulla possibilità che una potenziale vendita di obbligazioni possa influenzare gli Stati Uniti in modo significativo.
 
"Nel momento in cui inizierà ad avere un grave impatto negativo sugli Stati Uniti, probabilmente la Fed reagirà", prevede l'analista, suggerendo che la vendita di obbligazioni "non è probabilmente lo strumento più efficace disponibile".
 
"Trump gioca a poker mentre la Cina gioca a scacchi"
 
Per l'analista politico Alessandro Bruno sostiene ad RT che mentre "Trump è un giocatore di poker", la Cina, come la Russia, è "giocatore di scacchi", e "pensa ad alcune mosse davanti a Trump". Secondo l'analista, il presidente degli Stati Uniti "è entrato in un buco", poiché l'escalation del conflitto commerciale sta per danneggiare i mercati degli Stati Uniti e dell'Europa più di quanto influenzerà la Cina a lungo termine.
 
Mentre Trump usa la Cina come "perfetta scusa della campagna politica", in realtà ha messo gli Stati Uniti in un "corso pericoloso", avverte Bruno.
 
 
 

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