La Croazia si ritirerà dalle Forze Nato nella regione in caso di conflitto russo-ucraino
La Croazia ritirerà le sue truppe dalla NATO in caso di conflitto tra Russia e Ucraina, ha affermato il presidente della Repubblica, Zoran Milanovic, ai microfoni della tv di Stato croata HRT.
Quindi il caso di conflitto le autorità croate richiameranno tutte le truppe impegnate con le forze della NATO in Europa orientale.
"Come comandante in capo ho seguito da vicino le dichiarazioni che indicano che la NATO - non un paese, non gli Stati Uniti - sta aumentando la sua presenza e sta inviando alcune navi da ricognizione. Noi non abbiamo alcuna influenza e non avremo nulla a che fare con questo. Lo garantisco", ha dichiarato Milanovic.
"La Croazia non invierà nessuna truppa in caso di escalation. Al contrario, richiamerà tutte le truppe, fino all'ultimo soldato croato", ha promesso il presidente.
Allo stesso tempo Milanovic ha sottolineato che questa intenzione non è in alcun modo legata all'Ucraina o alla Russia. La decisione deriva da ciò che ha descritto come "le tendenze della politica interna degli Stati Uniti, condotta da Joe Biden e dalla sua amministrazione", la cui ascesa al potere Milanovic ha accolto con favore.
"Per quanto riguarda le questioni di sicurezza internazionale, vedo incoerenza e di fatto un comportamento pericoloso", ha poi aggiunto.
Milanovic ha anche menzionato i suoi oppositori - il ministro degli Esteri Gordan Grlic-Radman, il ministro della Difesa Mario Banozic e il primo ministro Andrej Plenkovic.
"Grlic-Radman e Banozic sono liberi di andare a Bruxelles. Per quanto riguarda l'esercito croato, la Croazia non vi parteciperà. Non ne verrà fuori niente. Plenkovic può minacciare la Russia quanto vuole. La Croazia dovrebbe scappare da questo come dal fuoco", ha detto Milanovic.
La Russia e gli Stati Uniti hanno avuto colloqui sulle garanzie di sicurezza della NATO a Mosca, compresa la non espansione dell'alleanza verso est e il ritiro delle armi di attacco. Ci sono già stati diversi giri di consultazioni in diversi formati, ma nessun accordo è stato ancora raggiunto o annunciato.
Tuttavia, l'Occidente continua a sostenere che la discussione deve essere incentrata sui presunti preparativi per un'invasione russa dell'Ucraina.
Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha ripetutamente respinto tali insinuazioni come un'infondata fiammata di tensioni. Il portavoce del Cremlino ha affermato che la Russia non rappresenta una minaccia per nessuno. Allo stesso tempo, Peskov ha indicato un certo rischio di provocazioni che potrebbero essere messe in scena a sostegno di tali affermazioni e ha avvertito che qualsiasi tentativo di infiammare la crisi nel sud-est dell'Ucraina comporterebbe conseguenze disastrose.